“Una sconfitta ad Empoli che brucia, anche se tifosi credono che il Palermo sia in grado di reagire già dalla prossima partita con il Foggia. « Alla fine del primo tempo ho cambiato canale – dice Giampiero Pagano, 53 anni, ingegnere – non è possibile che con la prima squadra seria le prendiamo in questo modo, anche se è vero che quest’anno, dopo le sconfitte, la squadra ha sempre reagito sul campo con ottime prestazioni » . Secondo i tifosi rosanero quello che è mancato alla squadra di Tedino, che pure ha creato molte occasioni, è stata la concretezza in attacco e una difesa non impeccabile, soprattutto sulla fascia destra. «L’Empoli ha un attacco più forte, che alla fine ha concretizzato le quattro occasioni create – dice Pierfranco Flammia, 49 anni, anche lui ingegnere – Noi non siamo stati in grado di incidere e continuiamo a pagare la poca consistenza delle prestazioni altalenanti di giocatori come Trajkovski, al quale avrei preferito Moreo, mentre in difesa siamo stati meno ordinati del solito» . Adesso la preoccupazione è una classifica che si è accorciata in vetta. «L’Empoli e il Frosinone hanno accelerato e dietro ci sono squadre come il Parma che si sono rafforzate. Questo risultato dimostra che il campionato, seppur di basso livello tecnico, è più insidioso di quello che pensavamo », dice ancora Pagano. Più ottimista, invece, Flammia: « È vero, abbiamo avuto un pessimo approccio alla gara nel primo tempo – dice il tifoso, che l’anno scorso non ha rinnovato la tessera di abbonato che aveva dal 2002 – ma la reazione della squadra c’è stata, i ragazzi ci hanno provato fino alla fine e sono sicuro che Tedino li motiverà già a partire dalla gara con il Foggia, come ha già fatto dopo sconfitte molto più pesanti sul piano del gioco come quelle con Novara e Cittadella » . È d’accordo Pagano: « Sono fiducioso perché abbiamo sempre reagito bene, vedremo quanti tifosi torneranno allettati dalla nuova politica dei prezzi della società » . Al ritorno dei tifosi sugli spalti ci crede, invece, Antonino Schiera, 51 anni, esperto in marketing e comunicazione: « La città è divisa, ma abbassare i prezzi potrebbe essere la scelta giusta per riavvicinare la gente allo stadio, soprattutto le famiglie, io stesso non ci vado spesso, ma potrei tornarci»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.