L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’impegno del Palermo oggi contro il Campobasso, ma uno sguardo anche al Messina che giocherà contro il Bari.
A un mese esatto dalla prima e unica vittoria in campionato il Palermo ci riprova. Era la prima giornata, al “Barbera” era di scena il Latina e il successo per 2- 0 sembrava il trampolino di lancio per un altro tipo di campionato. E invece oggi alle 18 contro il Campobasso, nella sesta giornata di campionato, è già tempo di esami di riparazione per il Palermo di Filippi che da allora ha messo insieme tre pareggi e una sconfitta.
Ormai non si guarda più all’avversaria di turno, ma a quello che saranno in grado di fare i giocatori del Palermo che hanno dimostrato di avere le stesse difficoltà sia contro formazioni blasonate che contro le matricole.
Il problema, come ha ammesso lo stesso Filippi, è di atteggiamento. «Stiamo trovando delle incertezze nelle giocate in cui eravamo collaudati — dice l’allenatore — non vorrei che stia subentrando un pizzico di insicurezza. Questa è una cosa che non deve succedere. In allenamento tutto riesce alla perfezione. Ho chiesto ai ragazzi è di giocare senza alcuna inibizione o paura. Ripartiamo dalle nostre certezze».
A Messina alle 17,30 arriva la capolista Bari. I giallorossi cercano un risultato di prestigio per vendicare l’ennesima rimonta subita con la sconfitta sul campo del Picerno. Contro i biancorossi, però, non ci saranno Celic, Mikulic e Matese, infortunati, e lo squalificato Adorante. In forte dubbio anche Simonetti, uscito anzitempo domenica, e Baldé. Sullo riproporrà il 4-4-2 con Lewandowsy tra i pali; Morelli, Carillo, Fantoni e Sarzi Puttini in difesa; Fazzi, Fofana, Damian e chi si aggiudicherà il ballottaggio fra Catania e Russo a centrocampo; Vukusic e uno fra Milinkovic e Busatto in attacco.