“Un avversario per amico. Domenica nello scontro diretto d’alta classifica, fra i pali della Cremonese ci sarà Samir Ujkani. Lui, che faceva parte della Primavera campione d’Italia e che ha vinto il campionato di B con i rosanero a suon di record, ne ha visti tanti portieri passare accanto e davanti a lui.
Arrivato nel 2007 con il doppio ruolo di terzo portiere e titolare della Primavera, Ujkani è rimasto schiacciato dalla critiche che gli sono piovute addosso, a volte anche al di là dei suoi errori. Chi ha giocato nel suo ruolo, a Palermo, non è mai stato risparmiato dalle polemiche e lui le ha vissute quasi tutte quelle degli ultimi periodi: dal dualismo di Amelia e Fontana, che lo promosse da terzo a secondo, fino allo scambio con il Chievo per Sorrentino, che lo ha praticamente fatto dimenticare ai tifosi rosanero. Da quel momento in poi, infatti, a parte tornare a Palermo per il mancato riscatto del Chievo e sostituire per una decina di partite proprio l’infortunato Sorrentino nella stagione successiva, ha iniziato a girare fra Genoa, Latina, Pisa fino ad arrivare alla Cremonese.
Gli ultimi due campionati sono stati quelli che lo hanno rilanciato: prima il girone di ritorno da titolare a Latina, poi quasi tutta la stagione scorsa da protagonista a Pisa. Quest’anno ha ritrovato Attilio Tesser, uno degli allenatori che ha sempre creduto in lui (oltre a Gattuso che lo volle a Pisa proprio per averlo conosciuto a Palermo). Tesser lo aveva già allenato a Novara, ne ha sempre tessuto le lodi sia sotto l’aspetto tecnico che caratteriale e nel corso degli anni ha provato a sponsorizzarlo più volte fino a spingerlo come vice Handanovic.
La storia di Ujkani a Palermo sembra quella che sta vivendo Josip Posavec. Entrambi considerati promesse e entrambi al centro di critiche. Tutti e due fortemente sostenuti da Zamparini («Samir sarà il mio portiere» ha ripetuto più volte il patron su Ujkani fino al momento in cui non gli ha rinnovato il contratto e «Su Josip vedo un accanimento ingiustificato » invece dice oggi di Posavec), tutti e due nazionali. Anzi Ujkani di rappresentative per la verità ne ha girate addirittura due e di passaporti ne ha tre. Già, perché è nato nel 1988 a Resnik che era in Albania e che oggi fa parte del Kosovo. Allo scoppiare della guerra nel 1992 a 4 anni si è trasferito con i suoi genitori in Belgio lì ha iniziato a giocare a calcio nell’Ingelmunster per poi approdare all’Anderlecht. Prende il passaporto belga, ma fa il suo esordio nell’Under 21 albanese contro l’Italia; poi la Fifa ammette il Kosovo alle partite internazionali e fa la sua scelta di cuore, diventando anche capitano della nazionale che sente più sua.
Domenica per lui sarà come ritrovare tanti amici, ma non si ritroverà di fronte quello che forse gli ha fatto più male. E non tanto psicologicamente, ma proprio fisicamente: con Morganella, quando erano entrambi in prestito al Novara, si scontrò violentemente in uscita in una partita di campionato. Nell’impatto perse quattro denti, si fratturò il setto nasale e uno zigomo oltre a spaccarsi il sopracciglio.”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.