Repubblica: “I rosa non sanno più vincere ma restano in zona serie A”

“Questa volta non sono stati fischi ad personam, ma fischi indirizzati al collettivo. Sì, perché alla fine della partita pareggiata contro la Cremonese, era difficile trovare qualcuno da salvare in una squadra che ormai non sa più vincere. E così il ” Barbera” ha salutato con disapprovazione il secondo 1 a 1 consecutivo casalingo della formazione rosanero. Lo stesso pubblico che, qualche istante prima, aveva accolto con un boato il pareggio dello Spezia a Frosinone che, di fatto, mantiene invariate le posizioni tra i rosa e la formazione ciociara. Perché ormai per gioire ci si deve affidare più ai risultati degli altri che al Palermo. Un Palermo che, anche se non hai livelli della gara con il Pescara, pure contro la Cremonese ha giocato male, ha sofferto la voglia di riscatto degli avversari, ha dimostrato di essere in una fase involutiva della stagione e raramente è stato pericoloso. A testimonianza che forse non c’entra con quante punte giochi, ma come giochi. Come fai circolare la palla, come metti in difficoltà gli avversari. E il Palermo che ha affrontato la Cremonese con Nestorovski e con Coronado in appoggio proprio come aveva chiesto alla vigilia Zamparini, non è sembrato migliore di quello che la settimana scorsa aveva pareggiato contro il Pescara. Anche in questo caso gli avversari hanno giocato meglio per larghi tratti della gara, ma pure questa volta il Palermo era riuscito a sbloccare la gara. Lo ha fatto, con la Cremonese come aveva fatto contro il Pescara, con il solito Coronado in rete al sedicesimo della ripresa, bravo a ribattere in rete di testa il tiro di Rispoli ribattuto dall’ex portiere rosanero Ujkani. Una invenzione del singolo in contrasto con il poco messo in mostra dal collettivo. Tanto è vero che alla Cremonese è bastato riprendersi dalla botta per tornare a spingere e, dopo il secondo gol della gara annullato ai lombardi per fuorigioco, trovare la rete del pari con Scamacca a dieci minuti dalla fine della partita. Una rete con la difesa a guardare e facilitata probabilmente dall’uscita dal campo di Jajalo, per il secondo sabato di fila colpito dai crampi e che fa riflettere sul fatto che i rosa dipendano molto dal rendimento dei singoli. Resta la consolazione, almeno quella, che il Palermo mantiene il secondo posto in classifica che oggi significherebbe serie A e che adesso mancano sette giornate alla fine. La giornata appena conclusa poteva essere disastrosa se il Frosinone avesse vinto e invece si conceda con una serie di pareggi che lasciano immutata la classifica. Hanno pareggiato Palermo e Frosinone, ma anche Parma, Bari e Perugia. Insomma, sembra quasi che le prime della classe, Empoli a parte, stiano soffrendo nel momento decisivo. Il Palermo può guardare tutti con quel minimo vantaggio che significherebbe serie A. Il dubbio è riuscirà questa squadra a reggere al secondo posto per altre sette gare e soprattutto lo farà sino alla fine con lo stesso allenatore?”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.

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Redazione Ilovepalermocalcio