L’edizione odierna de “La Repubblica” fa il resoconto della disfatta del Palermo avvenuta ieri sera a Venezia. Futuro in bilico per Tedino: “Doveva essere la vittoria che avrebbe fatto spiccare il volo al Palermo e invece è venuta fuori una sconfitta che rischia di tarpare le ali alla squadra rosanero. Un 3 a 0 netto, mai messo in discussione, arrivato al termine di quella che forse è la peggiore prova stagionale del Palermo. Una prova, deprimente dal punto di vista tecnico e caratteriale, che oltre a compromettere la corsa dei rosa verso la promozione diretta mette un’altra volta a rischio la panchina di Tedino.
A Zamparini, che in settimana aveva affiancato al tecnico il tattico Adriano Bacconi, non può essere certo piaciuta una prova indecente peraltro arrivata proprio contro il suo ex Venezia. Adesso ricominceranno le telefonate ai possibili candidati alla panchina. Con le prime scelte che diranno di no e le seconde e terze scelte in attesa di un segnale. In favore di Tedino gioca il fatto che il Palermo sarà ancora in campo già lunedì contro il Bari. Ma è certo che così i rosa rischiano seriamente la serie A.
La partenza è uno choc. Una partenza ad handicap. In sei minuti, dall’undicesimo al diciassettesimo, il Venezia segna due gol e colpisce un palo. Annotazioni che sarebbero già da incubo, ma che diventano ancora più intollerabili per come arrivano e soprattutto per l’atteggiamento della squadra rosanero. I due gol, sono due gol in fotocopia con il Venezia che al limite dell’area fa quello che vuole, lo scarico che arriva puntuale per il centrocampista che può battere a rete senza che nessuno, né centrocampisti in copertura né difensori in uscita, facciano qualcosa per impedire la conclusione. Suciu all’undicesimo e Stulac cinque minuti dopo superano da fuori area un Pomini che i suoi compagni di squadra fanno letteralmente prendere a pallate dagli avversari. Pomini, salvato dal palo sulla conclusione di Litteri dopo l’ennesimo regalo.
Troppo brutto per essere vero, troppo sconcertante per essere l’approccio con il quale una formazione che mira alla promozione scende in campo in una delle gare più decisive della stagione. Palermo molle, irritante, senza idee che rischia ancora al ventiseiesimo con Bruscagin di poco a lato sul contropiede portato avanti da Domizi. Palermo in balia del Venezia che, è vero che concede il possesso palla ai rosa, ma non concedono mai il tiro in porta se non in controllo e senza grossi problemi.
A nulla servono i cambiamenti a inizio ripresa di Tedino che prima cambia modulo mettendo la squadra con il 3- 4- 2- 1 con Gnahorè e Trajkovski alle spalle di La Gumina, poi cambia uomini e ancora sistema di gioco mandando dentro Moreo al posto di Accardi passando così alla difesa a tre e a un tridente in avanti.
Non cambia nulla perché, se il Palermo gioca un po’ meglio ( peggio era impossibile) e sfiora la rete con La Gumina, il gol del 3 a 0 lo segna ancora il Venezia. È l’ex Andelkovic a battere in rete in mischia approfittando dell’ennesima disattenzione dei rosa e dell’uscita a vuoto di Pomini. E per i rosa è notte fonda nonostante il palo nel finale di Trajkovski“.