L’edizione odierna de la “Repubblica”, si sofferma sulle difficoltà in cui si trovano le scuole siciliane, in vista delle riaperture di settembre, dopo l’emergenza coronavirus, raccogliendo le voci di diversi presidi dei principali licei della città. «Abbiamo studiato diversi scenari possibili – spiega Anna Maria Catalano, preside del liceo scientifico Cannizzaro di Palermo, – ma non sapendo se arriveranno i banchi monoposto richiesti e su quale organico aggiuntivo potremo contare, ci siamo fermati». «Non credo che gli enti locali siano in grado di fornire altri locali – spiega Maurizio Franzò, presidente regionale dell’Associazione nazionale presidi – tutti abbiamo fatto richiesta di banchi monoposto, ma non si sa quando arriveranno. Mentre ci hanno assicurato che è previsto un potenziamento dell’organico nel primo ciclo. Al superiore – continua – è prevista la didattica mista: se ho una classe di 25 ragazzi in un’aula che ne può contenere 20, 5 faranno la didattica a distanza a rotazione per un giorno a settimana». «Pensando che i banchi monoposto non sarebbero arrivati – spiega Francesco Pignataro, a capo dell’istituto comprensivo Alessio Narbone di Caltagirone – i primi di luglio li ho comprati con i primi fondi erogati dal ministero: 900 banchi per 40mila euro circa. Nelle classi ho tolto la cattedra e abbattendo alcune pareti otterrò tre aule più grandi».