“Il calcio italiano sembra essere in rivolta contro il Palermo. Il 4 a 1 rimediato dai rosanero all’Olimpico contro la Roma, che seguiva di qualche giorno l’altro 4 a 1 casalingo contro il Torino, ha fatto tracimare i giudizi negativi degli addetti ai lavori nei confronti della squadra di De Zerbi. E allora c’è chi come Massimo Mauro invoca un campionato a sedici visto il diverso spessore tecnico tra le squadre di alta classifica e quelle che lottano per la salvezza. E ancora chi come Gianluca Vialli ha bacchettato De Zerbi (insieme a Oddo) chiedendogli di adeguare il proprio calcio ai giocatori a disposizione e chi, come Beppe Bergomi, definisce De Zerbi in difficoltà con una squadra che ha fatto diversi passi indietro. Insomma, questo Palermo che tanto aveva positivamente sorpreso al primo impatto con il nuovo tecnico dopo l’addio di Ballardini, sembra entrato in un tunnel o, più semplicemente, ha nuovamente messo in mostra la pochezza del suo organico che era stata nascosta dai buoni risultati ottenuti nelle prime giornate della gestione De Zerbi. Per capire il pessimo momento che sta attraversando il Palermo basterà fare un paragone con quello dello scorso anno. Una squadra, è doveroso ricordare, che si è salvata negli ultimi dieci minuti del campionato. Ebbene, quel Palermo tanto vituperato, alla nona giornata di andata, aveva cinque punti in più in classifica di quello di oggi. Questo Palermo ha affrontato big come Napoli, Juve, Sassuolo, Inter e Roma, ma quello aveva giocato con Inter, Milan, Sassuolo e Roma. Insomma, le avversarie in qualche modo si equivalevano, ma i rosa lo scorso anno avevano undici punti contro i sei di quello attuale. Di questi undici punti, cinque erano stati conquistati in casa (contro Genoa 1-0, Carpi 2-2, Inter 1-1). Gli altri sei in trasferta (contro Udinese 0-1 e Bologna 0-1). Questo Palermo, invece, in casa non ha ancora ottenuto nemmeno un punto mentre i sei che pongono i rosa al penultimo posto appaiati all’Empoli sono arrivati tutti in trasferta. Numeri che diventano ancora più preoccupanti se si guarda ai gol. Lo scorso anno, alla nona giornata, il Palermo aveva segnato undici gol e ne aveva subiti tredici. Quest’anno, la casella delle reti fatte è ferma a sei centri mentre quella dei gol al passivo è a quota sedici. Otto di questi sono arrivati nelle ultime due partite segnando una inversione di tendenza che sembrava aver fatto della difesa del Palermo un reparto meno vulnerabile degli ultimi anni. Alla vigilia della gara con la Roma, De Zerbi aveva detto di aver lavorato molto sulla difesa. I risultati non sono arrivati e, anzi, un elemento come Posavec che sembrava potere iniziare a dare garanzie, è incappato in una serataccia che ha riportato indietro le lancette degli orologi a qualche partita prima. Un po’ come è capitato con Nestorovski. Per venti giorni, dal gol al Crotone a quello in nazionale contro l’Italia passando per Bergamo e Genova, è sembrato che il Palermo avesse trovato un nuovo bomber. Da due gare, invece, Nestorovski non solo non segna, ma non tira nemmeno più in porta, dando l’impressione di essere tornato ai tempi di Ballardini quando il macedone non la vedeva mai. È chiaro che serve equilibrio. Non si può essere fenomeni un giorno e brocchi un altro, ma è altrettanto chiaro che il Palermo nel suo complesso sembra avere fatto un passo indietro. De Zerbi fa bene a volere continuare sulla sua strada, ma fare i conti con il materiale umano a disposizione forse non farebbe male. Questo in attesa del mercato di gennaio che qualcuno si era illuso potesse non servire e che invece la realtà dei fatti ci dice essere fondamentale per le sorti del Palermo”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.