Repubblica: “I macedoni ritrovano il gol: «Noi i più forti»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” ha analizzato la vittoria di ieri del Palermo arrivata anche grazie ai due macedoni. Ecco quanto si legge:
“[…]. Da Padova il Palermo torna con maggiore consapevolezza delle sue forze e con la prima vittoria in rimonta del campionato. Un segnale di solidità dato anche nel corso della partita. La manovra dei rosanero, dopo i primi minuti di gioco in cui il Padova dava l’impressione di non essere una squadra impegnata nella lotta salvezza, è apparsa fluida e la squadra capace di controllare senza affanno tutte le zone del campo. Il Palermo nella fase cruciale della partita ha controllato il gioco, si è mosso in modo armonico e pur attaccando sempre con almeno sei uomini non si è mai fatto trovare scoperto in contropiede. Il gol subito da Bonazzoli è splendido, ma l’azione è viziata da un fuorigioco: sul pallone verticale nel cuore dell’area di rigore del Palermo di Capello, Belinghieri è oltre i difensori, l’assistente dell’arbitro non segnala la posizione di fuorigioco del giocatore che serve sulla fascia sinistra Contessa: il suo cross viene girato in rete con una mezza rovesciata spettacolare di Bonazzoli. Poi il gol del pareggio è l’esempio del controllo del campo e della qualità dei singoli: palla rasoterra da sinistra da Aleesami per Nestorovski, sponda di prima intenzione per l’inserimento di Trajkovski, controllo rapido e gol di punta. Nella ripresa è salito in cattedra Moreo con due assist: uno per il gol del vantaggio di Rajkovic, smarcato con un colpo di testa in area su cross di Falletti, e l’altro per la rete del 3-1 di Nestorovski. « È stata una partita difficile – dice proprio Nestorovski a Dazn a fine partita – ma lo sapevamo che non avremmo avuto vita facile e ci siamo preparati bene. Siamo andati in svantaggio, ma non ci siamo disuniti. Sapevamo di essere più forti dei nostri avversari e lo abbiamo dimostrato sul campo. Il ritorno al gol? Per me non è importante se segno io o no, se rimango a digiuno uno, tre o quattro mesi: l’importante è che la squadra vinca, che siamo primi in classifica e che torniamo in serie A. Posso fare sei o ventisei gol, se vinciamo sono contento lo stesso»”.