Repubblica: “I conti del Palermo sono in regola, svanisce l’incubo del fallimento. Zamparini-Giammarva, ecco il binomio vincente”
“Conti a posto, ma massima vigilanza per scongiurare future crisi finanziarie con la raccomandazione monitorare le scadenze di debiti e crediti. Fra questi anche quelli relativi alla vicenda della compravendita del marchio su cui il collegio fallimentare non ha indagato perché la normativa non dà «alcun potere di estendere la propria indagine – scrivono i giudici – a soggetti diversi che non siano parte del procedimento ». Nel rigettare l’istanza di fallimento non è stata accolta la tesi della procura secondo cui la società lussemburghese Alyssa sarebbe una scatola vuota non in grado di fare fronte al pagamento del marchio al Palermo. Valutazione che sarebbe stata diversa « nel caso in cui la società debitrice ( Alyssa, Ndr) fosse stata dichiarata fallita». Basta leggere un passo del comunicato del Palermo per capire il clima che si respira negli uffici di viale del Fante dopo il decreto di rigetto dell’istanza. «La società esprime soddisfazione per l’esito positivo del giudizio – scrive il presidente Giammarva – che ha confermato nelle motivazioni che la situazione del Palermo si è progressivamente evoluta sino a consentire la collocazione della società in prossimità dei valori massimi raggiunti da società del settore come Juventus, Roma e Inter». Una citazione di un paragrafo del decreto di quaranta pagine della quarta sezione fallimentare in cui il tribunale « rigetta l’istanza e dispone l’archiviazione del ricorso proposto e pone a carico del Palermo il pagamento delle spese sostenute per la consulenza tecnica d’ufficio» che di fatto ha scongiurato il default. Il tribunale ha tenuto conto dell’evoluzione dei conti del club negli ultimi anni « a partire dal 2013 e 2014, quando la società poteva essere considerata a rischio insolvenza », fino all’evoluzione della situazione che ha permesso al Palermo di raggiungere un indice di sicurezza oltre il quale « il rischio di fallimento è ritenuto basso » . L’attenzione, però, non deve calare visto che «la situazione monitorata allo stato attuale dell’indagine renda certamente necessaria un’adeguata sorveglianza sulla struttura finanziaria della società, senza che questo possa significare ad oggi l’evidenza di un acclarato stato di insolvenza». Al netto delle vicende legate al marchio, che restano comunque il pilastro dell’indagine penale in mano ai sostituti procuratori Francesca Dessì, Andrea Fusco e Dario Scaletta, il tribunale fallimentare ha smontato gli altri dieci indici rilevatori dello stato di insolvenza. «Sulla scorta di tutte le argomentazioni – scrive il collegio – pur essendo innegabili le difficoltà economiche della società sia in termini attuali che di probabile andamento, soprattutto nel periodo in cui dovranno essere affrontate scadenze rinegoziate con diversi creditori, nessuno degli indici risulta significativo » per determinare il fallimento del club”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica” in merito al rigetto dell’istanza di fallimento.