L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul caso sospetto di Coronavirus a Palermo. Ecco quanto riportato: “Un pronto soccorso, quello dell’ospedale Cervello, dove si è scatenato il fuggi fuggi all’arrivo di un paziente influenzato che riferiva di aver pranzato un mese fa con turisti cinesi. Farmacie prese d’assalto da clienti a caccia di mascherine, ormai esaurite. Nell’Isola cresce la psicosi per l’epidemia da influenza cinese giunta anche in Italia. Un allarme che ha indotto la Regione a convocare ieri a Catania l’unità di crisi che lavorerà di concerto con il commissario nazionale per l’emergenza: in arrivo nuovi kit diagnostici e di protezione, maggiori controlli non solo sui voli internazionali ma anche su quelli provenienti dalle regioni del Nord, stretta sui porti, in particolare quelli d’approdo dei migranti. «Non andate al pronto soccorso, chiamate il 112 o il medico di base», è l’appello dell’assessore alla Salute Ruggero Razza. Il panico è scattato alle 10 all’ospedale Cervello. Un quarantenne si è presentato nel reparto di Malattie infettive con sintomi influenzali e ha detto di essere stato a pranzo, almeno un mese fa, con alcuni cinesi giunti dalla Germania. Essendo trascorso il periodo di incubazione, per gli infettivologi non era un caso a rischio. L’uomo si è quindi spostato al pronto soccorso per una valutazione generale. Qui è stato disposto di eseguire il tampone ed è partita la procedura di sicurezza con la distribuzione delle mascherine a operatori sanitari, pazienti e parenti. A questo punto è dilagato il panico: la sala del triage è stata chiusa e disinfettata, i pazienti in attesa di visita sono andati via, quelli in osservazione sono rimasti chiusi nelle stanze. Per trasferire l’uomo nel reparto di Malattie infettive è stata usata l’ambulanza del 118 con gli operatori bardati. Dalle prime analisi sembra che si tratti di un “virus respiratorio sinciziale”, ma si aspetta la conferma del laboratorio del Policlinico di Palermo. Panico anche ad Agrigento, dove un’anziana è stata portata al pronto soccorso per una polmonite e posta in isolamento: il tampone è stato inviato all’istituto di Virologia del Policlinico. Un altro caso si è registrato l’altro ieri all’ospedale di Alcamo, dove è giunta al pronto soccorso una donna di 32 anni di origine thailandese, da poco rientrata dal suo Paese. Un marsalese invece è stato ricoverato due giorni fa al Policlinico di Palermo, dopo essere tornato da Taiwan. Entrambi i casi sono poi risultati negativi. Falso allarme anche al Papardo di Messina, dove un tecnico di Radiologia è stato portato al Policlinico palermitano per un inizio di polmonite. E dall’inizio dell’epidemia sono stati una decina i casi sospetti, poi derubricati a normali influenze. Farmacie prese d’assalto, soprattutto in centro. Lo confermano dalla farmacia Sacro Cuore, in piazza Principe di Camporeale: «Le mascherine sono andate a ruba sia fra i cinesi che fra i palermitani » . Boom pure alla farmacia Inglese in via Stabile e alla Cavour: «Ne abbiamo vendute moltissime, soprattutto in queste ultime ore. Quelle con filtro sono le più richieste » . In città i depositi sono ormai sguarniti: «Abbiamo esaurito le scorte — confermano alcuni titolari — e abbiamo già una lista di prenotazioni». Ieri la Regione ha riunito un’unità di crisi con virologi, epidemiologi, anestesisti, dirigenti dell’assessorato e della Protezione civile regionale. «Chiederemo al governo di nominare il presidente Musumeci soggetto attuatore dell’ordinanza di Protezione civile » , dice Razza. Allo studio l’individuazione di due grandi aree per la quarantena, una nella Sicilia occidentale e una in quella orientale. Su grandi eventi e gite scolastiche si aspettano direttive da Roma”.