Repubblica: “Higuain scappa dalla città. I calciatori hanno paura. Mistero su dove sia Neymar. Invece Lukaku è a Milano: «Senza mio figlio impazzisco»”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla fuga dei calciatori. Ibrahimovic volato in Svezia, Leao in Portogallo, Kessié in Costa d’Avorio, Radovanovic in Croazia e Ronaldo a Madeira, dove il virus non c’era ma poi è arrivato. Anche in uno dei più remoti angoli d’Europa adesso ci sono due contagiati. Quella degli ultimi giorni somiglia invece a una precipitosa fuga verso casa, se casa si trova in zone meno infette (almeno per ora). Si scappa da Parigi e dalla Torino juventina, mentre altrove ancora non risultano casi analoghi a quelli di Neymar o Higuain, che hanno la fortuna di poter viaggiare con jet privati aggirando il blocco dei voli di linea. Il Pipita, in isolamento volontario da quando si è saputo della positività di Rugani (11 marzo), ha levato le tende mercoledì sera: appena ha saputo che il tampone aveva dato esito negativo, ha messo in atto il piano, predisposto fin da quando aveva già spedito in Argentina la compagna Lara, la figlia e la tata, partite dopo la chiusura delle scuole. Higuain ha avvisato la Juve, non entusiasta del viaggio ma impossibilitata ad opporsi, e da Torino è volato prima a Marsiglia e poi in Spagna, dove è riuscito a imbarcarsi per il Sudamerica. Agli agenti della Polaria di Caselle ha mostrato passaporto, autocertificazione (il rientro nel proprio paese è un motivo valido per spostarsi) ed esito del test. Da Parigi sono partiti Cavani verso l’Uruguay e Thiago Silva («Nei negozi di Parigi non si trova più nulla», s’è giustificata la moglie del difensore) e Neymar verso il Brasile, anche se la vicenda di quest’ultimo è avvolta nel mistero: pare si sia ritirato nella villa al mare di Mangaratiba, ma il suo staff fa sapere che «per motivi di sicurezza non rivelerà dove si trova». Al primo post sui social, lo sapremo. Fuggendo dal virus, sono invece finiti nei guai due serbi, Jovic del Real Madrid e Ninkovic dell’Ascoli, denunciati perché invece di osservare l’obbligo dell’autoisolamento erano a spasso per Belgrado. La valida motivazione di Jovic è stata questa: «C’era la festa di compleanno della mia fidanzata Sofija». Non si segnalano altri casi di esodo in A, nonostante Lukaku abbia confessato di essere sull’orlo di una crisi di nervi: «Sono quasi andato fuori di testa, un giorno. Non posso uscire, fare shopping. Sono rinchiuso. Mi manca stare con mia mamma, con mio figlio e mio fratello».