L’edizione odierna di Repubblica, parla della situazione legata al Coronavirus a Palermo. L’ultimo ricovero di un paziente positivo al coronavirus fa emergere la prima falla nel sistema ospedaliero palermitano – si legge -. Già esauriti i sette posti letto dedicati di Malattie infettive, e così un carabiniere è stato ricoverato in Terapia intensiva pur avendo sintomi lievi. Sono almeno altri due i palermitani che in queste ore sono risultati postitivi al virus: solo una ha trovato posto al reparto di Malattie infettive. Era l’ultimo disponibile. Intanto, il coronavirus fa ingresso in una caserma delle forze dell’ordine. Dopo la positività di un militare che lavora negli uffici del comando provinciale di piazzetta degli Aragonesi, altri sei carabinieri sono stati messi in quarantena. Il carabiniere, che ha meno di 50 anni – prosegue il quotidiano -, è ricoverato da venerdì nella Terapia intensiva dell’ospedale Civico. Il militare aveva trascorso, in compagnia della moglie, una vacanza in Trentino-Alto Adige. Il ritorno a Palermo, il 24 febbraio, con un volo partito dall’aeroporto di Verona. Al suo rientro in ufficio ha comunicato il suo percorso ed è stato messo in quarantena. Dopo qualche giorno ha sviluppato una febbre alta che ha messo in allarme la moglie: da qui la decisione di sottoporlo al tampone, che è risultato positivo al coronavirus. Ma a Palermo venerdì sera tutti i posti letto “a pressione negativa”, dove devono essere ricoverati, secondo le indicazioni ministeriali, i casi sospetti, erano tutti esauriti. Occupati i due posti letto del Policlinico di Palermo e i cinque del Cervello. Il Civico non dispone di posti letto dedicati. Così si è deciso di trasferire il carabiniere nell’area di emergenza del Civico, in attesa di trovare un posto libero. Un episodio — denunciano gli operatori — che ha fatto emergere le carenze del sistema in un momento in cui la vera emergenza non è ancora iniziata: « L’occupazione impropria di un posto letto di terapia intensiva non sarà più giustificabile quando si raggiungerà il picco di infezioni con il conseguente numero di pazienti che necessitano di assistenza rianimatoria. In quel momento, come verranno gestiti i pazienti sintomatici che non hanno bisogno di assistenza rianimatoria?», attacca il vicesegretario regionale Cimo, Angelo Collodoro. L’esaurimento dei posti letto sta costringendo i medici a disporre l’isolamento a domicilio anche di pazienti che presentano sintomi lievi. In isolamento a casa un palermitano residente a Mondello appena tornato dal Nord e risultato positivo al tampone. Ieri mattina ha denunciato la comparsa di febbre, così come una palermitana di ritorno da Bergamo, ricoverata al Cervello. « Al prossimo caso positivo che ha bisogno di un ricovero in Malattie infettive — allarga le braccia un medico — saremo costretti a chiamare l’elisoccorso e trasferirlo a Trapani ». I sindacati denunciano soprattutto l’errata distribuzione dei posti letto tra Sicilia occidentale e orientale. «Nel Catanese — scrive la Cimo — sono previsti 36 posti letto “a pressione negativa”, mentre a Palermo i posti previsti sono 8. Risulta ancor più sconfortante l’assenza di posti letto di isolamento “ a pressione negativa” nelle Terapie intensive della nostra regione che risultano, in totale, meno di dieci su tutto il territorio regionale».