L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Simon Graves che contro il Frosinone, alla sua prima da titolare, ha ben figurato.
Se i 10 minuti scarsi in cui è stato buttato nella mischia contro la Reggina avevano ben impressionato, dopo la partita contro il Frosinone il Palermo ha scoperto di aver pescato unjolly che potrà diventare un patrimonio rosanero. Nella partita di Simon Graves Jensen c’erano tutti gli ostacoli possibili: le gambe che possono tremare davanti ai 28mila del “Barbera” nella partita più sentita dell’anno, la prima da titolare contro la capolista, poche settimane di allenamento con i nuovi compagni e un cliente pericolosissimo come Giuseppe Caso.
Ma il difensore danese non ha sbagliato un anticipo, ha dimostrato subito personalità e senso della posizione ed è stato sempre autorevole e sicuro in fase di impostazione. Tanto che sabato, con l’infortunio di Nedelcearu che però non ha interessato i legamenti del ginocchio, si candida per un posto al centro della difesa. L’operazione è uno dei tre regali del City Group al club di viale del Fante, ma a differenza di Claudio Gomes, acquisito direttamente dal City, e Renzo Orihuela, arrivato in prestito dal City Torque di Montevideo, Graves Jensen è la prima e sinora unica operazione della rete europea di scouting del gruppo. E le caratteristiche del suo approdo a Palermo lasciano presagire un investimento per il futuro: sono stati sborsati 1,5 milioni di euro per il cartellino e il difensore ha firmato 4 anni e mezzo di contratto. «Emozioni pazze ieri, grazie per il supporto», ha scritto sui social lo stesso Graves Jensen, il giorno dopo la partita contro il Frosinone, con l’hashtag #siamoaquile. Che il giocatore si sia immediatamente ambientato in città si vede anche dai commenti sui social della compagna, subito conquistata da Mondello.
In campo, invece, sono già arrivate delle indicazioni precise sul ruolo che potrà avere il centrale danese da qui alla fine della stagione. Con il rientro di Mateju dalla squalifica e l’indisponibilità di Nedelcearu e Bettella, il posto al centro della difesa è suo, ma ha dimostrato di essere in grado di giocare anche sulla fascia destra. «Conosco bene Kjaer da quando ero bambino e penso che sia uno dei migliori e la persona che ammiro di più – ha detto sul suo connazionale oggi al Milan, ma dimenticato a Palermo – ma il mio punto di riferimento è Puyol. Il Palermo, club iconico nel mondo, sarà un’opportunità per mettermi alla prova».