Repubblica: “Gli ultrà al “Barbera” ma i tifosi rosanero restano ancora divisi”

“A sentire i commenti di giocatori e allenatore è l’unica componente che sta mancando in questo momento. Almeno in casa, ovviamente. Già perché in trasferta i tifosi del Palermo, soprattutto dopo che si sono allentate le maglie della tessera del tifoso, hanno ricominciato a farsi sentire. Domenica scorsa a Cremona, per esempio, allo stadio “Zini” c’erano circa un migliaio di tifosi. Lunedì sera per la partita contro il Cittadella qualcosa potrebbe cambiare, almeno per quanto riguarda la curva nord, visto che il gruppo Curva nord 12 ha annunciato la sospensione del boicottaggio contro la società e l’intenzione di riprendere il proprio posto. Loro che «pur di non dare soldi a Zamparini» per Palermo- Novara avevano preferito arrampicarsi fin sopra Monte Pellegrino per sbirciare dentro il “Barbera” e fare sentire ugualmente lo vicinanza alla squadra. «Non faremo appelli – dicono dalla curva – chi vuole venire è bene accetto». Comportamento diverso, invece, per la curva nord inferiore che sta tappezzando la città di striscioni dando appuntamento a lunedì sera. La grande incognita, però, è legata al comportamento degli altri tifosi rosanero. I cosiddetti moderati che fino ad ora sono stati i grandi assenti, ultrà a parte. «Continuerò a non andare allo stadio – dice Matteo Di Trapani – Capisco la posizione degli ultrà che per il modo che hanno di vivere il loro legame con il Palermo non possono fare a meno di andare allo stadio. Ma voglio essere coerente, avevo detto che con Zamparini proprietario non sarei più andato allo stadio e così farò. Amo il calcio e se capita mi fermo pure a vedere le partitelle di quelli che giocano in mezzo alla strada. Non vedere dal vivo il mio Palermo mi fa male, ma l’ho già fatto quando volevo che se ne andasse Giovanni Ferrara e lo sto facendo di nuovo adesso. Soldi a Zamparini non ne do più».
C’è però chi era partito con questa intenzione ma ha rivisto le sue posizioni. «Avevo fatto la stessa scelta pure io – dice Marco Cotroneo – però vedo una squadra che lotta, un proprietario che se vado allo stadio oppure no non gliene frega niente e mi chiedo: chi ci rimette? La risposta è solo io. Sono già tornato per la partita con l’Entella e ci sarò pure lunedì». A parte le intenzioni, come quelle espresse dal coordinamento che riunisce i tifosi moderati sotto la sigla Tirr – tifosi rosanero riuniti – che non torneranno allo stadio, quella contro il Cittadella sarà una partita in cui si potranno capire lo stato del rapporto fra il Palermo e la sua gente. Nell’anno dell’ultima promozione in A, Palermo-Cittadella fu la nona partita che i rosanero giocarono in casa (la diciottesima di campionato), la prima della stagione con la squadra prima in classifica davanti al proprio pubblico. Era il 14 dicembre e si giocava di sabato alle 15. Quel giorno sugli spalti a parte i 5.239 abbonati i paganti furono 3.105. In quella stagione delle ventuno partite giocate in casa in dodici non si è raggiunta quota diecimila spettatori. Un incremento nelle presenze allo stadio si è cominciato a vedere solamente dalla trentunesima giornata in poi, dopo quattordici giornate in cui il Palermo era primo in classifica da solo. Se la tendenza fosse confermata in questa stagione, sia dal punto di vista dei risultati che delle presenze allo stadio, la squadra ritroverebbe l’ultima componente che manca solamente a partire dalla seconda metà di marzo”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.