Repubblica: “Gli ultimi giorni del boss accanto alla figlia Lorenza la “ribelle” perdonata”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Matteo Messina Denaro.
Per una vita, padre e figlia non si sono visti né sentiti. E per il padre padrino era sempre un gran cruccio. Il 30 settembre 2005, Matteo Messina Denaro scriveva all’ex sindaco Antonino Vaccarino, che in quel momento era un infiltrato dei servizi segreti nel labirinto di Cosa nostra: «Le confido una cosa intima, con l’affetto di un figlio; veda, io non conosco mia figlia, non l’ho mai vista, il destino ha voluto così, come posso io sperare in una favola?». Si sono incontrati solo dopo l’arresto, nel carcere dell’Aquila. E lui, in lacrime, l’ha formalmente riconosciuta. Così, adesso, la 26enne Lorenza Alagna si chiamerà Lorenza Messina Denaro. E in questi giorni è stata a lungo con il padre detenuto. Fino a poco tempo prima che lui entrasse in coma, venerdì sera.
Nella notte non ci sono state evoluzioni sullo stato di salute dell’ultimo padrino delle stragi, che continua a custodire tanti segreti. È in coma irreversibile, il boss non è più alimentato, ha infatti rifiutato l’accanimento terapeutico. Dunque, oramai, le sue condizioni, già gravi a causa dell’avanzare del tumore al colon allo stadio terminale, sono ulteriormente precipitate: giovedì, aveva avuto un grave sanguinamento con successivo collasso La figlia che non ha mai ossequiato il padre padrino ha attraversato a testa alta gli infiniti corridoi del super carcere dell’Aquila un mese dopo la cattura. E si è trovata di fronte al padre, un uomo di 61 anni devastato da un tumore. Ma neanche l’amore per una figlia ha cambiato le scelte del padrino, che è rimasto sempre un irriducibile. In definitiva, ad addolorarlo è stato più il comportamento della giovane che la sua assenza.
«Vi potrei raccontare la storia di tante con il padre assente e della stessa generazione, perché sono informato di tutte quelle a cui manca il padre — scriveva ancora alle sorelle — Ebbene, nessuno ha fatto la fine di Lorenza». Fa davvero impressione leggere queste parole. Matteo Messina Denaro, il boss di tanti omicidi e stragi, che prova a fare la parte del padre responsabile. Ma quello che a lui interessava davvero era la sottomissione della figlia alla cultura mafiosa. Dopo l’arresto del padre, Lorenza Alagna ormai Messina Denaro aveva dichiarato tramite un legale: «Non ho mai rinnegato mio padre e non ho mai detto che non andrò a trovarlo in carcere». Anche lei, a modo suo, non ha fatto alcun passo indietro, ribadendo l’amore di figlia, ma al contempo il diritto a fare la vita normale di una giovane della sua età, madre di un figlio, lontana dalle cose di mafia.