L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta il pensiero di alcuni ex bomber rosanero sulle prestazioni di Lorenzo Lucca:
«È un ragazzo che ha qualità – dice Luca Cecconi – e sta facendo bene. Palermo è una piazza importante e nonostante si possa pensare che giocare senza pubblico possa mettere meno pressione, fa sentire il suo peso in termini di aspettative da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. Deve capire l’importanza di giocare con la maglia rosanero addosso perché non è solo la squadra prestigiosa di una grande città, il Palermo ha anche un valore dal punto di vista sociale in un contesto molto passionale. Una C fatta a Palermo può farti perdere la misura con il rischio di sentirsi più grandi di quello che siamo e dare per scontate le cose buone fatte fino ad ora. Soprattutto adesso serve equilibrio e piedi per terra».
«Con quel fisico che ha – dice Vito Chimenti – in area di rigore può essere micidiale. Già adesso è molto pericoloso e di testa infatti ha già fatto diversi gol. Deve migliorare sulla tecnica con i piedi e cercare di essere completo per diventare un giocatore fondamentale e non solo importante. È giovane e può migliorare ancora tantissimo. Non ne faccio un discorso solo di età: a venti anni infatti si gioca ormai in A e in B. Prendete Esposito del Venezia, classe 2002, sette presenze in A con l’Inter e ora gioca in B. Se uno ha qualità gioca. L’importante è avere anche continuità. È vero che è l’unico che fa gol, ma per quello che ho visto in tutte le partite del Palermo ci sono i compagni che fanno un gran lavoro e gli danno palloni da mettere dentro. Rispetto all’inizio Lucca è migliorato già tantissimo, sta vivendo un buon momento, ha occasioni e riesce a concretizzare il lavoro degli altri. Però andiamoci piano con i paragoni: sento che lo accostano a Luca Toni che è un campione del Mondo. Facciamolo crescere e non diamogli troppe responsabilità».
Ferdinando Sforzini spiega «Non mi stupisce il suo rendimento, già si vedeva l’anno scorso che era un calciatore con ampissimi margini di miglioramento. Con Lorenzo ci sentiamo spesso, gli scrivo dopo ogni gol e per ora sta capitando spesso. Se continua così può diventare un attaccante importante per il calcio italiano: sa giocare con i piedi, ha strapotere fisico e un tiro potente come ha fatto vedere contro il Bari. Non è facile da marcare uno così. E poi ha fame e si impegna tantissimo. E non dimentichiamoci che sta facendo fare panchina a uno come Saraniti che è forte per la categoria, ma evidentemente sta dimostrando di meritare il posto. Ogni tanto qualche consiglio scappa, gli ho detto per esempio di non infilarsi nelle mischie che rischia solo di prendere un cartellino. Ha saltato la trasferta di Avellino per cumulo di ammonizioni: gli ho detto “ma che sei un difensore centrale?”. Sa bene che il difficile è confermarsi, ma lui ha qualità e si vede anche al di là del numero di gol: per esempio a Grosseto ho giocato con Immobile e quell’anno lui fece un solo gol in sei mesi. Ma era evidente la stoffa. Lucca è stato un bell’acquisto. Lo stimo tanto e se posso dargli una mano gliela do anche a distanza. Frecciatine? E certo, l’ho fatto anche mercoledì dopo il suo decimo gol: “io ero più scarso di te, ma a 20 anni giocavo già in serie B”».