“C’è chi aspetta fiducioso e chi ha già perso la pazienza. Il passaggio delle quote del Palermo dal gruppo Zamparini alla YW&F Global Limited di Paul Baccaglini continua a tenere banco fra i tifosi, ma non solo. Il closing appassiona anche gli esperti di settore che disegnano scenari e provano a capire cosa c’è dietro la formula “problemi burocratici” che si è messa di mezzo alla definizione dell’operazione. Trovare operatori finanziari disposti a metterci la faccia e spiegare ogni passaggio in prima persona è difficile, del resto anche Baccaglini ripete sempre che la riservatezza nel mondo della finanza è un valore aggiunto, ma tutti a microfoni spenti spigano quali possono essere le principali criticità. Il partito dei pessimisti trova elementi negativi nell’assenza di notizie sull’advisor che sta conducendo l’operazione fra Zamparini e Baccaglini. Sapere quale banca londinese si sta occupando del passaggio delle quote del Palermo da un gruppo all’altro sarebbe già un punto di partenza per avere garanzie sulla bontà dell’operazione. Non c’è notizia dei nomi dei legali che stanno seguendo l’evolversi della situazione e che possano dire se alle spalle del compratore ci siano finanziatori solidi o meno. Non c’è un notaio o un consulente finanziario in grado di lasciarsi scappare qualche spiffero, diventare fonte per la stampa specializzata o sportiva e garantire la provenienza certa dei fondi. Tutte queste perplessità fanno dire al partito dei pessimisti che anche nel caso del Palermo possa accadere quello che è successo con il passaggio della Sampdoria da Garrone a Ferrero. E l’eventualità che alla fine dietro Baccaglini possa esserci sempre Zamparini è anche la versione più in voga fra i pessimisti. Dall’altro lato, al partito degli ottimisti, arriva anche il significativo appoggio esterno da parte degli esperti di settore interpellati da “Repubblica”. I tempi tecnici sono ancora quelli di un’operazione che può andare a buon fine. In effetti di giornate lavorative ad aprile ce ne sono state davvero poche: dei 30 giorni di aprile solo 18 sono stati quelli feriali, tutti gli altri sono stati festivi oppure sabato e domenica. Un altro conto in termini di giorni lavorativi che va sottolineato è quello che riguarda la registrazione della YW&F Global Limited sul registro delle imprese del Regno Unito. La società è stata registrata a Londra e prima che possa comparire nella “Companies House” devono trascorrere da un minimo di dieci a un massimo di quindici giorni. Prendendo la data del 19 aprile, giorno in cui è stato comunicato il nome della società di Baccaglini, come quella in cui è stata effettuata la registrazione, fra festivi, sabato e domeniche i dieci giorni sono scaduti ieri, mentre i quindici giorni scadranno il 12 maggio. Tutto, insomma, starebbe procedendo secon
do le scadenze tecniche bancarie. Fra quelli che sottolineano la bontà dell’operazione Baccaglini ed evidenziano che ci sono ancora i margini temporali perché tutto vada a buon fine c’è anche chi contesta la ricostruzione secondo cui alle spalle del nuovo presidente del Palermo possa esserci Zamparini. Nel caso del Milan ci si è rivolti al fondo Elliot per sbloccare il closing perché i soldi che dovevano arrivare dalla Cina erano bloccati. Molti hanno pensato che quei denari cinesi fossero riconducibili allo stesso Berlusconi, ma al di là di tutto in quel caso il giro d’affari è di oltre 300 milioni di euro. Nel caso del Palermo il volume d’affari per rilevare la società dovrebbe aggirarsi intorno a una settantina di milioni di euro. Zamparini non ha motivo di mettere in piedi un’operazione così complicata per rimanere alle spalle di Baccaglini come finanziatore occulto. Il gruppo Zamparini è a corto di liquidità, se volesse fare rientrare eventuali capitali dall’estero avrebbe già fatto avere le garanzie necessarie a se stesso. Non resta che aspettare, pazientare qualche giorno e giudicare dalle visure camerali quando tutto, per legge, vedrà la luce del sole”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.