Come analizza Valerio Tripi su Repubblica Palermo, il problema dell’occupazione degli spazi offensivi è sempre più evidente per il Palermo. Nella sconfitta contro la Carrarese, la mappa di occupazione del campo ha rivelato una preoccupante mancanza di presenza costante in area di rigore da parte degli attaccanti.
Tra i sei giocatori offensivi utilizzati – Henry, Brunori, Le Douaron, Insigne, Di Francesco e Di Mariano – nessuno è riuscito a garantire una presenza incisiva nei 18 metri finali. Henry, schierato come punta centrale, ha gravitato spesso a centrocampo, mentre il suo sostituto Brunori è entrato maggiormente nel cuore dell’azione. Gli esterni, invece, raramente si sono prodotti in inserimenti pericolosi: Di Mariano è stato il più presente in area, ma Di Francesco non ci è mai entrato, mentre Insigne ha agito prevalentemente ai margini.
L’allenatore Alessio Dionisi non ha nascosto la sua delusione: «Negli ultimi 30 metri mi aspetto di più. Abbiamo tirato 15 volte senza mai impegnare il portiere. Dobbiamo essere più determinati, non voglio più vedere leziosità in area». Tuttavia, il problema sembra più profondo: con soli 16 gol in 16 giornate, il Palermo è il quinto peggior attacco della Serie B.
La frustrazione dei tifosi
Il malcontento tra i tifosi è sempre più evidente. Dopo il confronto con la squadra al termine della partita, gli ultrà della Curva Nord 12 hanno espresso la loro delusione con un post sui social: «Siamo delusi e arrabbiati, ma eternamente innamorati. È il momento che ognuno si prenda le proprie responsabilità».
Un momento critico
Con un attacco che fatica a incidere e una tifoseria sempre più insoddisfatta, il Palermo si trova a un bivio. Serve un cambiamento deciso, sia sul piano tattico che mentale, per invertire una rotta che rischia di compromettere ulteriormente la stagione.