L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul tema del gioco d’azzardo online, riportando numeri che fanno riflettere.
Centoquaranta miliardi di euro. Questa la stima della spesa in Italia per il comparto del gioco nel 2022, secondo l’Agenzia delle accise, dogane e monopoli. Dagli 88 miliardi spesi nel 2015 ai 140 dello scorso anno, il boom è evidente e sembra inarrestabile. A trainare il fenomeno è il gioco online, che ricopre oggi una fetta del 60 % del totale. Il gioco d’azzardo risulta essere diffuso in ogni fascia d’età ed è in rapida ascesa soprattutto tra i giovanissimi.
Nonostante ai minorenni sia vietato il gioco d’azzardo, il 42 % dei giocatori totali è proprio nella fascia d’età tra i 14 e i 19 anni. Le statistiche rivelano poi che in Italia, nel 2021 (ultimo dato statistico disponibile), il volume delle puntate di gambling è aumentato di circa il 21 per cento. I player più accaniti sono i giovani tra i 25 e i 34 anni (60 per cento); staccati gli over 65 (26 per cento), la maggioranza dei quali opta ancora per il gioco. I problemi nella fascia frai30 ei 40 anni” volgendo alcuni nomi importanti nell’orbita della Nazionale potrebbero avere dunque radici profonde. Una ricerca di Nomisma segna che già nel 2021 scommesse sportive (42 per cento) e poker online (24 per cento) erano le forme di gioco preferite dai giovanissimi.
La Sicilia risulta la seconda regione in Italia per spesa nel gioco d’azzardo online, un dato di poco inferiore alla Campania. Tra le province dell’Isola, Messina, Palermo e Siracusa — segnala il “libro nero dell’azzardo” redatto da Federconsumatori e Cgil — sono quelle in cui c’è la spesa pro capite più alta per il gioco.
«Nel 2023 abbiamo riscontrato un aumento di richieste ai nostri sportelli di oltre il 15 per cento rispetto all’anno scorso. Ragusa, Siracusa e Catania le città nelle quali sono stati evidenziati i problemi maggiori nella fascia d’età 30-40 anni», spiega Raffaele Tango, presidente dell’associazione Adoc Sicilia, che con i suoi otto sportelli fornisce assistenza diretta e gratuita a chi intende uscire dalla dipendenza dal gioco.
Le statistiche hanno fatto segnare un aumento consistente durante e subito dopo la pandemia, con i ragazzi che hanno potuto sperimentare con maggior tempo a disposizione il mondo dei giochi online e delle scommesse sportive. Il tutto mentre l’erario, nel solo 2021, ha incassato 8,4 miliardi di euro dal comparto, con un incremento certo per il 2022.
«Il gambling — dice Tango — non è ritenuto una dipendenza dai giovani, che giocano all’insaputa delle famiglie. I problemi esplodono
solo quando i genitori giocano interi patrimoni e mandano tutti sull’astrico, come è capitato di recente ad alcuni ex calciatori di importanti squadre siciliane di cui non posso fare il nome e che, conclusa la loro carriera, hanno perso tutto al gioco».