Repubblica: “Geometra Fiordilino il futuro dei rosa è suo. A Pescara ha giocato da titolare si è diplomato con tesi sul «Barbera»”
“Da piccolo studiava da centrocampista. Poi pur di indossare la maglia del suo Palermo si è detto pronto a fare anche il portiere. Luca Fiordilino, ventuno anni compiuti a fine luglio, palermitano di Casteldaccia, venerdì sera ha giocato la sua prima partita da titolare sulla fascia sinistra. Una zona del campo che per i rosanero in questa stagione sembra sotto attacco di una potente macumba. Prima Rolando, poi Aleesami, poi ancora Rolando e quindi Morganella: tutti infortuni patiti da giocatori schierati in quella zona del campo. Coincidenze che hanno fatto raccontare un episodio a Bruno Tedino prima della partita di Pescara. «Ho provato anche Embalo in quella posizione – ha detto – dopo dieci minuti aveva preso una pallonata fortissima dove non batte il sole e poi una in faccia che per poco non lo lasciava per terra. A quel punto gli ho detto levati da lì». E chissà cosa ha pensato Fiordilino quando il colpo nelle parti basse lo ha preso lui nel secondo tempo della partita di Pescara. Ma alla fine quello che conta è che i suoi primi novanta minuti da titolare in maglia rosanero li ha portati a casa.
In campo a fine primo tempo contro la Virtus Entella proprio per l’infortunio di Morganella, Fiordilino ha avuto il tempo di metabolizzare che per un po’ quella maglia che ha sempre sognato sarà solo sua. Il suo attaccamento ai colori della squadra della sua città ha avuto modo di esternarli già dopo il suo esordio a Brescia. «Sensazioni tante e belle – ha detto Fiordilino – poi solo concentrazione per fare al meglio il mio compito. Ma la sera dopo la partita prima di dormire non nascondo che ho rivisto l’ingresso in campo in televisione e me lo sono goduto tutto».
La maglia del suo esordio di Brescia l’ha regalata alla mamma Margherita, poi ha messo insieme altre due presenze fino alla quarta di Pescara. E ora, nella settimana che porterà alla trasferta di Cremona, si prepara a ingranare la quinta. Proprio in un periodo in cui Tedino deve fare i conti con i tanti infortuni e le assenze per i nazionali, anche se la buona notizia per l’allenatore arriva dalla Macedonia che ha annullato la convocazione di Nestorovski, accogliendo l’appello del Palermo alla federazione macedone.
Fiordilino è cresciuto praticamente su un campo di calcio. Papà Mario, impiegato statale (mentre la mamma è biologa e lavora ad Altavilla) era ala e poi centrocampista del Casteldaccia, il nonno Giacinto, che gli regalò il suo primo pallone, era terzino sinistro della stessa squadra; il fratello maggiore Alberto, terzino destro del Bagheria. «A sei anni – ha raccontato il padre di recente al Corriere dello Sport – Luca prese la palla e lanciò di esterno suo fratello: istinto puro. Fece un Milan Campus ad Alcamo con Maurizio Ganz che lo volle a Milano per un provino. Fu scelto ma era troppo piccolo. Il Palermo poi bruciò la concorrenza. Quando telefonarono, pensavo volessero Alberto, il più grande. Ma loro risposero che volevano il bambino».
Il provino in maglia rosanero per i pulcini fu lo stesso sostenuto dall’amico di sempre Nino La Gumina. Con lui ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile fino alla prima squadra sognando di raggiungere la serie A. Testa sulle spalle, ma sempre focalizzata sul Palermo, e attenzione per i minimi particolari, soprattutto quando studiava i suoi modelli Pirlo, Corini, Maresca, Montolivo e Bonaventura. La stessa che ha messo nello studio, non a caso la maturità l’ha presa come geometra presentando una tesina sulla costruzione del «Barbera»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.