Repubblica: “Fuga per la Sicilia. Lo sbarco dei 100 venuti dal Nord «Tranquilli, staremo chiusi a casa»”

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sull’arrivo a Palermo degli ultimi “fuggitivi” provenienti Milano. Il treno della fuga verso Sud, partito puntuale alle 20,10 di venerdì dalla stazione centrale di Milano, ha attraversato l’Italia con il suo carico di preoccupazione, arrivando a Palermo alle 18,27, con un’ora e mezza di ritardo. Più di cento persone — studenti, lavoratori, pensionati — dal Settentrione hanno raggiunto la Sicilia per tornare a casa: il secondo controesodo dal Nord, dai numeri molto più esigui, da quando c’è l’emergenza coronavirus. «Non prendeteci per irresponsabili, non è semplice restare da soli, senza lavoro e sopravvivere ai prezzi di Milano. Adesso mi metterò in isolamento in una casa in campagna», assicura la giovane Sonia Ciriminna, trascinando dietro di sé una grande valigia. Dovrà andare in quarantena, così come gli altri passeggeri, dopo l’ultima ordinanza firmata dal presidente Nello Musumeci. Anche se a nessuno dei viaggiatori, e neanche alla polizia ferroviaria, qualcuno ha dato indicazioni. «Ho letto delle polemiche: io mi chiudo in una stanza, mica esco» , si congeda Sonia. Così, quando il treno IC 1965 supera lo Stretto, i viaggiatori vengono fatti scendere. «Ho dato disposizione ai servizi sanitari regionali, d’intesa con l’assessore Ruggero Razza, e alla nostra Protezione civile di verificare la provenienza dei passeggeri e il loro stato di salute», ha scandito Musumeci in un videomessaggio. 86 si sono fermati a Messina o si sono diretti verso Catania e Siracusa, 21 sono andati avanti fino a Palermo. Qui, alla stazione centrale, ad attenderli c’erano gli uomini della polizia ferroviaria. «Ha il foglio di autocertificazione?», chiedono gli agenti, a campione. «Siamo rimasti per due ore a Messina — racconta Giuseppe, studente palermitano arrivato da Genova — siamo ripartiti dopo che tutti eravamo stati controllati. È giusto così, come è giusto che adesso trascorreremo quattordici giorni in quarantena. Nessuno di noi vuole mettere a rischio la salute di amici e parenti. Io sono sceso perché vivevo in una casa con altre persone, mentre qui posso restare da solo: è più sicuro».
Il percorso dell’ultimo treno a lunga percorrenza, prima del nuovo piano che li sospende fino a data da destinarsi, è stato scandito dalle polemiche. Già venerdì sera era scattato l’allarme alla Regione per il rientro di tanti siciliani dalla Lombardia. «Si blocchino in giornata i treni per il Sud, per chiudere così potenziali linee di contagio», aveva invocato ieri mattina l’assessore siciliano ai Trasporti, Marco Falcone.