“”Ma ci si fa corrompere con un biglietto da pochi euro?” ” Cena per vip? Cucina meglio mia suocera”. “Il patron ha le sue colpe: venda e se ne vada” Sono spiazzati. Divisi fra accusatori e garantisti. Ma tutti si pongono la stessa domanda: «Cosa succederà al Palermo?» . Il giorno dopo le ultime novità sull’inchiesta di Caltanissetta, i tifosi rosanero non sembrano avere un’idea ben precisa di quello che è accaduto. C’è chi confonde i vari filoni d’indagine, chi punta il dito contro «la giustizia a orologeria» e chi pensa esclusivamente a quello che farà la squadra venerdì sera contro il Benevento. «A me interessa solo quello che succede in campo — dice Franco Pugliese — tanto il calcio è una repubblica a parte. Tutto quello che succede fuori dallo stadio alla fine si sistema o trovano il modo di sistemarlo. L’unica cosa che conta è il risultato della partita. Da quello dipendono un campionato e il futuro di una società». I più preoccupati, invece di rispondere alle domande del cronista, lo incalzano: «Come finirà questa storia? — domanda Giuseppe Bosco — quale sarà il nostro futuro? Ho paura che questa sia una vendetta della procura di Palermo perché non è andata in porto la storia del fallimento. Non si può stare tranquilli con la giustizia, se vogliono ti rovinano. Zamparini, però, ha le sue colpe. Perché non ha venduto prima? Se vuole regalare la società oppure venderla a un euro, perché non se ne libera e basta? Uno che vende non è più interessato a quello che ha ceduto. Che senso ha chiedere garanzie?». Quasi nessuno, fra i tifosi interpellati, crede alla cessione. «Nella migliore delle ipotesi è come la storia del marchio — dice Francesca Anastasi — Zamparini vende a una società che alla fine sarà riconducibile a lui stesso. Così per un po’ di tempo allenterà la tensione su di sé. Magari in attesa di trovare un compratore vero. Forse è andato davvero a Londra, ma per continuare a cercare acquirenti». « Zamparini non si comporta in maniera onesta — interviene Piero Calascibetta, che ascoltava in silenzio — ci prende in giro ormai da cinque anni. Ha detto che è a Londra? Magari decide di rimanere lì e di non tornare più in Italia». Trovare qualcuno che difenda il proprietario del Palermo non è facile. Meno impegnativo scovare chi si pone in posizione equidistante fra il patron e le iniziative dei pm. « Il signor Zamparini ha tutte le colpe — dice Massimo Di Lorenzo — ma queste notizie che vengono fuori ogni volta che sembra esserci una svolta nella vita del club sono sospette. C’era bisogno di fare tutto questo ” scruscio”? Ma sul serio ci si fa corrompere con qualche biglietto per una partita che costava due euro in curva e 50 euro in tribuna centrale? E poi, anche il posteggio: ho sempre messo la macchina lì senza avere nemmeno il pass. La lascio prima che chiudano il traffico. Ma di che parliamo? E la zona vip? Cucina meglio mia suocera, tutto questo traffico per stare in piedi in un corridoio?»”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Repubblica”.