“Andare, giocare, vincere. In teoria la sfida di oggi a Palermo (ore 15) appare come una partita semplice. In teoria. Perché questa Fiorentina di passi falsi a sorpresa ne ha commessi molti. Il pareggio del Franchi col Crotone. O quelli contro Genoa e Torino. Senza dimenticare partite vinte ma soffrendo ogni oltre ragionevole immaginazione (il 2-1 di Pescara). Ecco. Se davvero Borja e compagni vogliono tener vivo il “sogno” sesto posto, oggi pomeriggio dovranno evitare di ricadere in certi errori. Altrimenti il successo della settimana scorsa sull’Inter, e l’insperato ko del Milan con l’Empoli, non saranno serviti a niente. Anche per questo, forse, ieri al centro sportivo si è presentata l’intera dirigenza. Andrea Della Valle compreso. Il patron è arrivato attorno all’ora di pranzo, ha seguito la rifinitura, e ha parlato alla squadra.Un discorso per ribadire al gruppo (e all’allenatore) quanto sia importante per la società restare in Europa. Ambizione, status, visibilità. Pazienza se il sesto posto porta con se qualche disagio. Paulo Sousa, da par suo, tira dritto. Poche parole, pochissimo entusiasmo, e nessuna voglia di mettersi a confronto con chi (Milan e Inter) è in corsa per lo stesso obiettivo. «Pensiamo solo a noi stessi», ha ribadito anche ieri. Certo, c’è da augurarsi che in campo ci metta un po’ più di convinzione. Questa, però, è un’altra storia. Del resto Sousa va avanti così da mesi. Soprattutto in conferenza stampa. Quel che conta comunque, come sempre, è il calcio giocato. E da quel punto di vista, se si esclude lo scivolone con l’Empoli, la sua squadra ultimamente ha sempre risposto presente. L’auspicio è che lo faccia anche oggi. L’impegno, in teoria, è il più semplice possibile. Basta dare un occhio ai numeri. Il Palermo (che in caso di sconfitta sarebbe matematicamente retrocesso) è penultimo in classifica e, al Barbera, ha un ruolino di marcia imbarazzante: in sedici gare una vittoria, tre pareggi e dodici sconfitte. Anche per questo, i tifosi, da tempo hanno abbandonato i rosanero al loro destino. Stadio semi deserto (sarà così anche oggi), e tanta voglia di dimenticare in fretta questa tristissima stagione. Le premesse insomma, sono tutte a favore dei viola. Così come il calendario. Il Milan giocherà a Crotone, l’Inter ospiterà il Napoli. Ecco perché la banda di Sousa deve vincere. Il portoghese lo sa, e non è da escludere una formazione iper offensiva. Un 3-4-2-1 con Chiesa (in ballottaggio con Maxi Olivera) e Tello esterni di centrocampo e Borja Valero e Bernardeschi a supporto di Babacar. Nel match del Franchi fu proprio Baba, a tempo scaduto, a regalare i tre punti. Il “30” sta bene, ha il piede caldo, e punta a raggiungere per la prima volta in carriera la doppia cifra in Serie A. Gli manca un gol, e saranno dieci. Per il resto, pochi dubbi. Senza Gonzalo Rodriguez (nemmeno convocato) in difesa si vedrà uno tra Tomovic (recuperato) e Salcedo, con Sanchez e Astori. In mezzo al campo scontata la conferma del tandem Badelj-Vecino.”. Questo quanto scritto da “La Repubblica”.