Repubblica: “Filosofia Tedino: spazio per tutti, niente gerarchie e tanto turn over”
“Tutti importanti, nessuno indispensabile. O quasi. A guardare i numeri del primo quarto di stagione del Palermo spicca il dato delle presenze dei giocatori impiegati. Quasi tutti, infortunati a parte, hanno avuto la loro opportunità di giocare. E la maggior parte della rosa ha giocato più della metà delle undici partite di campionato disputate dal Palermo. In diciassette su ventitré calciatori impiegati dall’allenatore Bruno Tedino, infatti, hanno messo insieme almeno sei presenze in campionato. I più schierati in termini di presenze sono tre: Rispoli, Murawski e Coronado tutti con dieci presenze a testa su undici partite di campionato. Quello che però ha giocato di più è Struna con tutti e 810 minuti delle nove partite in cui è stato in campo. A chiudere la classifica dei meno impiegati con due presenze a testa sono in tre: due giovani, Fiordilino e Accardi, e Monachello, reduce da infortunio. E a guardare bene l’elenco si capisce come solamente gli infortuni abbiano impedito a Tedino di provare almeno per una volta tutti i giocatori che fanno parte della lista depositata in lega. Sono solamente tre, infatti, i giocatori che in campionato non hanno ancora messo piede in campo perché ancora alle prese con i rispettivi acciacchi: Norbert Balogh, Andrea Ingegneri e Slobodan Rajkovic. Un elenco che potrebbe restringersi a breve visto che il difensore serbo è tornato ad allenarsi in gruppo.
Al di là dei numeri, però, quello che più fa felice un allenatore in questi casi è il riscontro fra le presenze e i risultati. Il Palermo ha già collaudato il turn over forzato a causa dei giocatori impiegati con le rispettive nazionali e pur cambiando almeno otto undicesimi della formazione schierata nella settimana precedente non ha mai perso. Per la verità non ha nemmeno vinto, visto che dopo il successo per 2-0 contro lo Spezia ha pareggiato 0-0 a Brescia, ma nel giro di sostituzioni forzate del dopo Ascoli-Palermo (0-0) il risultato ottenuto è stato lo stesso anche nella partita successiva (1-1) contro il Parma. Evidentemente si riferisce proprio a questo Bruno Tedino quando parla di gruppo competitivo riferendosi ai suoi giocatori. È chiaro che come in tutti i gruppi di lavoro c’è chi è in grado di garantire un apporto maggiore in termini di rendimento rispetto ad un altro, per esempio le statistiche dicono che in questo momento senza i gol di Nestorovski non si vincono le partite. Ma sapere di potere contare su un gruppo ampio che su undici di quarantadue partite ha garantito un rendimento da terzo posto a due punti dalla capolista Empoli per Tedino deve essere già una buona base di partenza su cui costruire il ritorno in serie A. E forse è stato proprio per questo che dopo la brutta sconfitta contro il Novara l’allenatore nel post partita non si è nascosto dietro parole di circostanza. «So come lavoriamo – ha detto – e sono convinto al cento per cento che questa squadra arriverà in A». Fra i vari reparti, a parte l’alternanza fra i due portieri con Posavec in campo per sette volte e Pomini per quattro, il reparto in cui ci si è alternati di più è stato quello di centrocampo: tutte le combinazioni possibili sono state impiegate, sia con la mediana a due che a tre. Da Chochev- Jajalo a Murawski-Gnahorè fino agli incroci con Dawidowicz e Fiordilino. «Abbiamo fatto un buon lavoro – dice Jajalo al sito ufficiale del Palermo – abbiamo cambiato mentalità perché vogliamo risalire subito in A. Ogni squadra che gioca contro il Palermo ci deve rispettare, siamo i più forti del campionato. Dobbiamo trovare solo la continuità nelle vittorie: dobbiamo vincere due partite di fila e troveremo la giusta fiducia».”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de” La Repubblica”.