“«La verità è che le squadre che continuano a batterci, di calcio non ne capiscono niente. Zamparini, che di calcio invece ne capisce tanto, ha detto che il Palermo è una squadra eccezionale. Sono gli altri che non se ne rendono conto». Salvo Ficarra e Valentino Picone, il cui film “L’ora legale” sarà nella sale da giovedì, provano a scherzarci sopra. Ma la situazione è ormai talmente grave che i due svestono i panni degli attori per parlare da grandi tifosi rosanero. Ficarra e Picone come giudicate il momento del Palermo? «Come quella barzelletta che viene ripetuta così tante volte che ormai non fa più ridere nessuno». Voi non vi divertite più? «Noi siamo con Corini e lanciare un appello al presidente Zamparini per lasciare lavorare Eugenio. Gli chiediamo di darci serenità. Ci restituisca quella voglia di andare allo stadio, quella felicità che ti deve dare la squadra del cuore». Serenità che invece i tifosi hanno perso? «Innanzitutto questo Palermo non è più il nostro Palermo, ma il Palermo di Zamparini. A noi non resta che aspettare che possa tornare anche nostro. È vero, un presidente è il proprietario del club, ma una squadra di calcio appartiene anche alla gente. Appartiene alla città». E perché adesso questo non accade? «Perché, a parte la maglia, Corini e qualcuno che ancora si batte, in questo Palermo non c’è altro che lo faccia sentire nostro. Sembra che i giocatori vadano in campo con il cartellino del prezzo sulla maglia. Il problema però non è nemmeno questo. Il problema è di dignità». In che senso? «Palermo non ha mai detto nulla a Zamparini nemmeno quando ha venduto tutti i pezzi migliori che negli anni sono transitati da queste parti. Noi sapevamo che la nostra realtà era questa, ma in cambio avremmo voluto soltanto non diventare lo zimbello d’Italia». La serie B vi spaventa? «Perdere e vincere fa parte dello sport. In serie B o in Champions noi e i palermitani tiferemo sempre per la squadra rosanero. La vittoria con il Genoa, per esempio, è stata la nostra Italia-Germania e ci ha regalato emozioni incredibili che si vivono in ogni serie». E dire che il Palermo ha rischiato la retrocessione ance lo scorso anno. «La lezione però non è servita. Zamparini trasmette ansia a tutto l’ambiente e lo scorso anno Gianni Di Marzio è stato utilissimo. Adesso siamo nuovamente nei guai. Il presidente non acquisterà nessuno se non qualche ventenne della Namibia. Questi giocatori non ci servono. Serve gente che ama la maglia». Il Palermo è in vendita da tempo, ma nessuno vuole comprarlo. Vi siete chiesti il perché? «È strano. I tifosi hanno sempre dimostrato grande passione e i diritti televisivi rappresentano introiti importanti. Siamo andati in quarantamila a Roma per partecipare alla festa pur sapendo che avremmo perso la partita». E allora cosa accade? Probabilmente il danno d’immagine che Zamparini ha fatto in questi ultimi mesi ha fatto terra bruciata. Anche i toni che usa sono brutti e sgradevoli. Toni che non ci appartengono. Zamparini deve capire che rappresenta Palermo e i palermitani e io non mi sento rappresentato da un presidente che usa questi toni e si comporta così». Eppure Zamparini è il presidente che ha vinto di più nella storia del calcio rosanero, che ha portato i campioni, che ha allestito squadre zeppe di ottimi giocatori. Vi aspettavate un finale di questo genere? «Francamente speravamo non finisse così anche se potevamo aspettarcelo visto che la sua storia parla in questi termini». Come vi immaginate il Palermo cinese o americano? «Per noi sarà sempre il Palermo dei palermitani. La proprietà potrà essere di un imprenditore di angolo qualsiasi del mondo, ma la passione sarà sempre di chi ama questi colori».”. Questa l’intervista integrale realizzata da “La Repubblica” a Ficarra e Picone.