Nella giornata di ieri il Palermo ha sostenuto il suo primo allenamento in città. La prima seduta si è tenuta al “Renzo Barbera” dove si sono presentati circa 2000 tifosi che a differenza della scorsa stagione hanno sostenuto la squadra e non l’hanno contestata. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Repubblica” proprio sull’allenamento di ieri:
“I fumogeni ci sono stati anche questa volta. Ma la contestazione dell’anno scorso ha lasciato ampiamente spazio all’incitamento da parte dei tifosi del Palermo alla squadra rosanero. Il clima del primo allenamento in città dopo il ritiro di Sappada è stato completamente diverso rispetto a un anno fa. In duemila, tutti sistemati nell’anello inferiore della tribuna, incessantemente per un’ora e anche più hanno cantato, tifato, sventolato i bandieroni rosanero, acceso fumogeni e incitato la squadra. «Abbiamo voluto dimostrare ancora una volta – dice Martina Bevilacqua – il nostro attaccamento alla maglia. Le uniche cosa che contano, al di là della categoria, dei giocatori e del presidente sono i nostri colori rosa e nero». I giocatori sono entrati in campo alle 17 in punto e sono andati a salutare i gruppi del tifo organizzato contraccambiando gli applausi ricevuti. «Ma se non si impegnano non ce ne sarà per nessuno – dice mentre applaude Matteo Giambruno – Devono capire che la nostra pazienza è finita. Tifiamo per la maglia e i giocatori devono onorarla fino all’ultimo. Non mi interessa chi acquistiamo o chi vendiamo. Voglio che chi giochi per la mia squadra dia sempre il massimo in ogni partita». Qualcuno ricorda ogni tanto di avere un conto aperto con Zamparini e prova a lanciare il solito coro contro il patron. Ma l’iniziativa non riscuote successo. «Ma il proprietario del Palermo non deve credere che ci siamo dimenticati di tutto quello che ha fatto – dice Marco Li Causi – Speriamo sempre che trovi un imprenditore serio che si compri la società. Non c’è nessuna tregua da parte nostra, solo la voglia di pensare alla squadra e ai nostri colori». Di aspettative per i ricorsi, del caso Parma e di Frosinone non ne parla quasi nessuno. «Certo – dice Valerio Amato – se fosse fatta giustizia non mi dispiacerebbe, ma ormai pensiamo alla prossima stagione e tifiamo per la squadra al di là della categoria». Le anime del tifo organizzato sono divise, curva nord superiore, curva nord inferiore e curva sud hanno trovato posto ognuno in uno spicchio di tribuna, ma tutti pensano più a incoraggiare la squadra che altro. Si sente anche l’inconfondibile urlo di Paolo Bonini, il tifoso noto per il suo “Forza Palermo” a squarciagola. Lui non vede l’ora che si ricominci a giocare e sarà fra quelli che domenica sera assisteranno alla partita di Coppa Italia contro il Vicenza. Perché al di là dell’allenamento di ieri, che è stata per di più una sgambatura in cui il pallone non si è praticamente visto, il test per avere la misura della febbre da tifo rosanero sarà la partita di domenica”.