“E dire che lo sapevano tutti che il Palermo festeggiava la millesima partita in serie A. Certamente lo sapeva anche il Torino che però non ha dimostrato un briciolo di cuore e ha sommerso i rosa sotto quattro reti che hanno rovinato la festa del “Barbera” e rinviato l’appuntamento con la prima vittoria casalinga della formazione rosanero, sempre sconfitta a Palermo da quando è iniziato il campionato. Eppure sembrava che le cose potessero girare in maniera diversa. Gli invitati a questa serata rosanero erano in tanti. Vitiello in campo per la prima volta con la gestione De Zerbi con tanto di fascia di capitano al braccio. Bentivegna schierato a sorpresa che tornava titolare dopo l’apparizione con il Sassuolo alla prima giornata. E invece Vitiello sarà protagonista un negativo mentre Bentivegna uscirà dopo un quarto d’ora dal via per un brutto infortunio muscolare. In tribuna anche Miccoli che tornava al “Barbera” per la prima volta dopo tre anni e mezzo dopo l’addio tra le lacrime e i guai giudiziari. Un ritorno salutati dai cori e dallo striscione della curva. Che il Torino era venuto a Palermo per rovinare l’happening rosanero si è capito subito. Squadra granata in palla e immediatamente propositiva. Ci avevano messo un pezza Posavec bravissimo a salvare in angolo su Benassi lanciato a rete e soprattutto Chochev pronto a girare in rete di testa il cross da destra di Diamanti. Palermo in vantaggio dopo cinque minuti e partita che sembra mettersi in discesa. Niente di più sbagliato perché con il passare del tempo la lezza dei primi minuti si scuce e lascia aperta la voragine nella quale si insinuano i granata e soprattutto Ljajic. Con un terribile uno due il croato ribalta il risultato prima che Benassi a tempo scaduto porti a tre le reti del Torino. Gol che nascono tutti dal deficitario possesso palla del Palermo. De Zerbi, giustamente, vuole che i suoi non buttino
via la palla. Non tutti, però, sono dei palleggiatori e così, una volta recuperata la sfera, per i granata non è difficile andare al tiro. Se poi hai uno come Ljajic diventa tutto più semplice. Due gol bellissimi conditi però da un’esultanza che è sembrata più una presa in giro tanto da innervosire la gara e fare accompagnare dai fischi ogni giocata del serbo. Si diceva del Palermo. La formazione rosanero ha confermato che le cose migliori riesce a farle sulle fasce, ma lo fa in fase offensiva mentre pecca
in copertura. Le quattro reti al passivo dicono che la fase difensiva, che pure prima della gara con il Torino aveva fatto registrare solo otto gol al passivo, deve essere registrata e soprattutto lascia perplessi vedere giocare Andelkovic mentre restano in panchina Goldaniga e Rajkovic. In mezzo al campo Bruno Henrique ha giocato bene da regista, ma ha avuto in Chochev un compagno di reparto inaffidabile in fase di copertura e certamente più incisivo in avanti. Disastrosa invece la prova di Hiljemark, bocciato ad inizio di ripresa dopo essere entrato in campo al quarto d’ora del primo tempo al posto di Bentivegna. Quello che è uscito fuori è stato un misto di buona volontà ma soprattutto tanta confusione con il Torino padrone del campo per larghi tratti della gara. Capace di andare in gol con una facilità disarmante come quella messa in mostra da Baselli per il tap-in vincente a inizio della ripresa. Sotto per 4 a 1 sono tornati i cori contro Zamparini e soprattutto sono arrivati i primi fischi per il Palermo di De Zerbi che ha fatto decisamente un passo indietro rispetto alle ultime prestazioni. Il black out finale che porta l’arbitro a sospendere la partita per un paio di minuti e che fa terminare la gara alla luce di centinaia flash degli smartphone sembra simboleggiare il black out, soprattutto in fase difensiva, del Palermo. E domenica prossima i rosa sono attesi da un confronto da mettere i brividi: all’Olimpico contro la Roma. Resta la consolazione che si tornerà a giocare in trasferta dove il Palermo si esprime certo meglio e che peggio di quanto fatto contro il Torino non si può fare”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.