Repubblica: “Ferrero indagato a Roma, la Samp si dice tranquilla. Cosa può succedere ora”
“Ieri la Sampdoria ha pubblicato un comunicato semplice e scontato: “In merito agli articoli apparsi nelle ultime ore sugli organi di stampa, l’U.C. Sampdoria ribadisce la sua serenità e sottolinea di non essere coinvolta in alcuna inchiesta”. Che la società di Corte Lambruschini non sia direttamente coinvolta nelle indagini riguardanti Massimo Ferrero è evidente in quanto nelle carte della Procura di Roma, che ha iscritto nel registro degli indagati il presidente blucerchiato, la Sampdoria semmai è parte lesa. Sempre che i sospetti degli inquirenti si traducano in qualcosa di concreto. Ferrero è indagato per appropriazione indebita di fondi della Sampdoria, la compagna Manuela Ramunni per riciclaggio di quegli stessi fondi (si parla, in particolare, di una casa e di un box a Firenze, dove vive lady Ferrero). Accuse gravi che per il momento non turbano né la società né Ferrero, ieri “pizzicato” a Villa Stuart a Roma per motivi personali. Nella Capitale sono attesi sviluppi entro la fine del mese. Ma cosa può succedere, nel concreto, alla Sampdoria? Siccome la società blucerchiata nella gestione Ferrero-Romei è stata amministrata con attenzione, con i conti in attivo e con un indebitamento molto basso rispetto alla media dei club di serie A (ci sono ancora alcune garanzie della famiglia Garrone sulle fidejussioni bancarie), è ovvio che nell’estremo caso di sequestro dei beni a Ferrero le casse della Samp potrebbero essere facilmente aggredibili dalla procura. C’è però un aspetto rilevante, ovvero che la Samp, se venissero confermati i sospetti degli inquirenti romani, sarebbe parte lesa, perché una fetta del suo patrimonio sarebbe stato dirottato in altre società per motivi personali di Ferrero. Un’ipotesi, allora, nel caso le cose per il presidente si mettessero davvero male, è che la Sampdoria possa essere commissariata, in modo da bloccare l’operatività del presidente da un lato e salvaguardare i conti societari dall’altro. Un’azione a tutela degli azionisti visto che la Samp è una Spa, al di là del fatto che la quasi totalità delle azioni sia in mano alla stessa famiglia Ferrero: oltre a Massimo la figlia Vanessa e il nipote Giorgio (gli unici, tra l’altro, rimasti nel consiglio di amministrazione dopo le ultime modifiche). Ferrero come avvocato ha scelto Giosuè Naso, legale di Massimo Carminati nel processo “Mafia Capitale”. È probabile che Antonio Romei seguirà l’evolversi della situazione ma già nel processo Livingstone, poi chiuso con il patteggiamento a un anno e 10 mesi per il crack della compagnia aerea, Ferrero aveva scelto un altro legale, Luca Ponti, e non il suo storico braccio destro nella gestione della Samp. Da valutare poi saranno le conseguenze a livello federale di un’eventuale, nuova condanna del presidente blucerchiato. Per il crack Livingstone la Figc dopo un lungo silenzio ha comunicato la decadenza di Ferrero da numero uno della Sampdoria, anche se a fini esclusivamente sportivi. Il che ha comportato che il presidente non possa partecipare, fra le altre cose, alle riunioni di Lega Serie A, e quindi non possa votare i vari ordini del giorno. La scelta della Figc però non ha impedito a Ferrero di restare proprietario e soprattutto di amministrare la società, dal calciomercato alle trattative con il comune di Bogliasco per la ristrutturazione del Mugnaini, alla gestione del Ferraris.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.