“Falsi annunci e punti oscuri. Una trattativa…”
L’edizione odierna de “La Repubblica” analizza le situazioni emergenti dalla cessione del Palermo, con una rapida analisi delle tappe fondamentali del percorso, passando dai movimenti del Consiglio di Amministrazione del club di Viale del Fante ed evidenziando un notevole passo indietro rispetto ai proclami fatti a fine Novembre. Questo quanto riportato: “[…] Da qualche ora, infatti, il Palermo non ha più un presidente ed è decaduto anche il consiglio di amministrazione. La presidentessa Daniela De Angeli ha lasciato la sua carica così come ha fatto la consigliera Silvana Zamparini. Il cda, che era composto da due elementi, è decaduto e si deve procedere con una nuova nomina. Due le ipotesi in piedi: procedere con dirigenti esterni alla proprietà, così come è stato per Paul Baccaglini, nominando il rappresentante inglese Clive Richardson presidente non proprietario; oppure rimanere in regime di proroga per la normale amministrazione con il vecchio cda in attesa che qualcuno compri il Palermo e si creino i nuovi organigrammi societari. Una situazione che però rischia di rallentare le decisioni che il club nella sua normale operatività deve prendere, soprattutto in ambito sportivo, visto che l’ormai ex presidentessa De Angeli fra i suoi poteri aveva anche quello di firma e rappresentanza legale della società nei confronti federali e soprattutto nei confronti delle altre società sportive e dei giocatori. Poteri fondamentali nell’imminente sessione di calcio mercato. […] Il primo dicembre il Palermo comunica che la sera prima è stato sottoscritto davanti al notaio il passaggio di proprietà del cento per cento del Palermo. La società rosanero, che firma il comunicato, annuncia l’arrivo in città dei rappresentanti della società londinese, nuova proprietaria. Le retromarce Il 4 dicembre, con l’ormai famosa conferenza stampa, anziché fare chiarezza sull’operazione si cominciano a mischiare le carte. Non si possono fare i nomi dei proprietari; si parla di una consulenza di David Platt che quattro giorni dopo sarà dichiarata conclusa; si nega il coinvolgimento di Emanuele Facile che qualche giorno più tardi sarà al fianco di Clive Richardson negli uffici del “Barbera” e si fa riferimento al coinvolgimento di Zamparini per future consulenze, che però in fretta e furia viene dichiarato fuori dal Palermo. La retromarcia più clamorosa, però, arriva con i comunicati del 14 dicembre, due giorni dopo le anticipazioni di “Repubblica”: Zamparini è ancora il proprietario. Quello firmato in realtà è un preliminare notarile per l’acquisto che dovrà essere completato entro il 30 dicembre. La proprietà Maurizio Zamparini, che il primo dicembre aveva firmato una lettera aperta in cui «con un nodo in gola » , annunciava la sua uscita dalla proprietà, ma resta proprietario e anche operativo. Che Zamparini sia ancora sulla tolda di comando lo testimonia la chiamata che ha fatto al Gruppo Follieri per provare a ricoinvolgerlo nell’acquisto del Palermo, nonostante con un comunicato del 24 ottobre lo descrivesse come inaffidabile.