Repubblica: “Fallimento, la sentenza entro Pasqua. Il dibattito…”

“Ancora pochi giorni e arriverà la sentenza sull’istanza di fallimento che pende sul Palermo. L’ultimo duello fra club e procura è andato in scena ieri con l’ennesimo colpo di scena in un batti e ribatti fra le parti che dallo scorso 15 novembre ha portato alla luce conti, debiti, modi di operare e di intendere la quotidianità di gestione della società di viale del Fante. A metterlo a segno la procura di Palermo che all’udienza finale ha presentato un nuovo elemento che considera una prova a suo favore: un estratto conto che fotografa la liquidità attuale del Palermo la cui disponibilità sarebbe di circa 900 mila euro. Nelle intenzioni dei sostituti procuratori Francesca Dessì e Andrea Fusco, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, il documento servirebbe per dimostrare che la società non è in grado di fare fronte alle spese correnti senza interventi esterni. La somma, infatti, sarebbe il residuo di un prestito effettuato da Zamparini all’Alyssa per fare fronte al pagamento della prima tranche da 4 milioni di euro per il pagamento del marchio e garantire al club i fondi necessari al pagamento degli stipendi. Un passaggio per assicurare gli emolumenti ai tesserati che se non fosse garantito porterebbe penalizzazioni in classifica oltre che al rischio di messa in mora. Il versamento effettuato da Zamparini, per l’accusa, dimostrerebbe come senza l’immissione di capitali e di espedienti il club non sarebbe in grado di autofinanziarsi. Nel corso dell’udienza, chiesta dalla procura per discutere della perizia redatta dai tre consulenti nominati dal tribunale fallimentare, i pm avrebbero chiesto informalmente al presidente Giovanni D’Antoni, al giudice delegato Giuseppe Sidoti e al giudice anziano Raffaella Vacca di estendere la perizia anche all’intera questione legata alla compravendita del marchio, soprattutto sui passaggi che riguardano la capacità di Alyssa, la società riconducibile a Zamparini, di fare fronte al pagamento del debito nei confronti del Palermo. O in subordine di cambiare collegio di periti per chiedere una nuova perizia sullo stato dell’arte dell’Alyssa, proprietaria della Mepal, che detiene il marchio rosanero. Il club, infatti, vanta su quei passaggi un credito residuo iscritto a bilancio di 28,5 milioni di euro. La richiesta dei pm, però, sarebbe stata respinta dal tribunale. L’udienza di ieri è durata circa un’ora. Al termine i giudici si sono riservati di decidere in un lasso di tempo che oscilla tra i sette e i dieci giorni. Da ieri, quindi, è scattato il conto alla rovescia sul pronunciamento del tribunale. Un’attesa che ha già spinto gli ultrà del Palermo a fare sentire la loro voce con uno striscione esposto allo stadio: « Qualunque sentenza non mette in dubbio la nostra presenza»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Repubblica”.