Repubblica: “Esonero a rate, l’ultima trovata del patron che disfa tutto”
Nella giornata di ieri Bruno Tedino è stato esonerato dall’incarico di allenatore del Palermo, però nelle settimane precedenti si era già presagito qualcosa. Il patron Zamparini aveva fatto terra bruciata intorno all’allenatore mandando via prima Lupo, poi il preparatore atletico e il match analyst per ingaggiare Bacconi come tattico che avrebbe preso in mano le redini della squadra mettendo ai margini proprio l’ormai ex allenatore. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de la “Repubblica” proprio su questo argomento:
“L’esonero di Bruno Tedino non è arrivato alle 16,30 di ieri, come da comunicato ufficiale, ma molte settimane prima. Quando Zamparini ha deciso di cacciare il direttore sportivo Lupo e di rivoluzionare l’area tecnica. Come nei giochi in cui togli una carta dopo l’altra sin quando non crolla tutto il castello, intorno a Tedino è stato fatto lo stesso. Via diesse, via preparatore atletico, via il match analyst, sino ad arrivare all’ingaggio di Adriano Bacconi come tattico che, quando si dice la programmazione, è durato solo quattro giorni. Un innesto che, al contrario delle bugie dette in viale del Fante, è stato imposto da Zamparini che, dopo aver indebolito la squadra a gennaio e non avere preso nessuno dei giocatori utili alla causa, di fatto aveva messo sotto tutela l’allenatore. Gli ultimi giorni sono stati disastrosi. Chi ha visto gli allenamenti racconta di un Bacconi sempre più padrone della scena e di un Tedino sempre più ai margini. Un atteggiamento di resa la cui onda lunga è arrivata sino a Venezia, dove il tecnico è sembrato ormai rassegnato. Comunque la si veda, è l’ennesima scommessa persa. L’ennesimo allenatore sul quale Zamparini punta definendolo quello giusto, salvo poi farlo fuori. Basta leggere i tabellini del campionato di serie A o di B per vedere che sono zeppi di tecnici transitati da Palermo e che hanno fatto fortuna altrove. L’augurio, a livello umano, è che a Tedino capiti lo stesso (potrebbe avere un ruolo nello staff della nuova Federcalcio). Certo è che il tecnico lascia l’eredità di una squadra a pezzi e molto meno forte di quella che Zamparini spacciò come promossa con dieci punti di vantaggio sulla seconda. La raccoglie Stellone, che con la firma sul contratto ha posto fine a un inseguimento durato un decennio. Il patron lo avrebbe voluto prima come giocatore e poi come tecnico. Adesso tocca a Stellone compiere l’impresa. Si spera senza tutor o badante”.