“La città torna a fare da sponda alle emozioni suscitate da un pallone che rotola. Appena due mesi dopo aver visto svanire il sogno della serie A, millecinquecento tifosi sono andati giovedì scorso al Provinciale, urlando a squarciagola la loro gratitudine, facendo sentire il loro entusiasmo, spronando vecchi e nuovi granata alla lotta. Sono emozioni difficili da incanalare, perché il sentiero che si fa spazio fra desideri e realismo rimane angusto e ricco di insidie. Abituarsi all’idea di un campionato “normale”, dopo essere stati ad un gol dalla serie A non è semplice: eppure, Trapani prova a non creare pressioni, a non spolpare le energie mentali del nuovo gruppo prima che la palla venga mezza al centro del campo. “Resteremo in serie B” è stato un coro significativo, pieno di rispetto nei confronti di staff e calciatori: se miracolo è stato, nessuno chiede che si ripeta. Se anche il nuovo Trapani dimostrerà di poter stazionare in maniera costante nella parte alta della classifica, lo si comprenderà presto. Domani (ore 20.30)arriveranno le prime risposte di agosto. Contro il Legnano, gara valevole per il secondo turno di Coppa Italia e solita festa popolare. Ci saranno famiglie, trapanesi emigrati e in vacanza. Ci sarà in palio il passaggio all’appuntamento successivo: niente male, se si considera che la vincente, venerdì prossimo, sarà di scena al “Dall’Ara”, contro il Bologna. Sulla competitività del Trapani ai massimi livelli del torneo cadetto, oggi è solo possibile fare delle congetture. Persi due pezzi importanti della difesa come Scognamiglio e Perticone, il club granata ha reagito bene sul mercato, assicurandosi per la retroguardia calciatori esperti (Legittimo, Balasa) e giovani molto promettenti (Carissoni, Kresic). A centrocampo, la struttura è rimasta molto simile a quella dello scorso anno: non tornerà Eramo, e al suo posto potrebbe arrivare Valiani (Bari). Per il resto, tutti confermati, anche se ci sarà da vedere quanto e come il nuovo diesse Sensibile saprà resistere alle richieste per Scozzarella. Ma il vero rebus è l’attacco. La sensazione chiara è che Serse Cosmi e la società stiano lavorando per trattenere Citro e Petkovic, due ragazzi esplosi la stagione passata e in grado di formare una delle coppie più prolifiche e talentuose della serie B. Se il Trapani riuscirà a resistere alla tentazione di far cassa, l’idea di poter ripartire dallo straordinario rendimento del girone di ritorno (44 punti) non è affatto balzana, e il pensiero di poter iniziare il campionato guardando con il naso all’insù non è così privo di logica. Domani sera, Citro e Petkovic (entrambi alle prese con la rieducazione, dopo fastidiosi infortuni), non ci saranno. Non sarà certamente questo dettaglio, però, a sottrarre entusiasmo al popolo granata, che non vede l’ora di spellarsi le mani davanti ai beniamini, vecchi e nuovi. Il massimo riferimento rimane Serse Cosmi, assurto a vero condottiero. Cosmi è diventato una figura imprescindibile. Sono due le frasi, da lui pronunciate poche ore dopo la finale persa contro il Pescara (“Il tramonto di Trapani meriterebbe la serie A”, “Non mi dispiace che il Trapani non sia andato in serie A, ma che la serie A non conosca Trapani), che rimarranno nella storia di questo pezzo di Sicilia. Non è un caso che fra i millecinquecento tifosi presenti allo stadio giovedì, ci fossero bambini, famiglie, coppie, tante donne. Il calcio, a Trapani, prova a farsi largo in un altro modo, totalmente originale: evitando ingaggi roboanti, scovando talenti nelle serie minori, e continuando a credere che un sistema di valori lineare e semplice possa costituire la strada giusta. Non è demagogico, né coraggioso: è l’unico modo per provare a sentirsi parte di un mondo che fino a qualche anno fa si vedeva solo in tv. Finché durerà, rimarrà un modello quasi impossibile da clonare”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.