Repubblica: “Emergenza Palermo-Messina. Sull’autostrada della vergogna l’ultima tragedia evitabile. Anche un albero può uccidere”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulla tragedia avvenuta sulla A20 con la caduta di un albero che ha ucciso un uomo.
Nel 2023, sull’autostrada A20 Palermo-Messina, si può morire colpiti da un albero che cade in mezzo alla carreggiata, in una giornata di sole e senza vento. Francesco Vincenzo Maniaci, 43 anni, ieri mattina non ha avuto il tempo di frenare né di schivare il tronco che si stava abbattendo sulla sua auto. L’albero ha centrato la sua Audi A3, uccidendolo sul colpo.
Era partito da Sant’Agata di Militello e viaggiava verso Trapani, andava a lavorare come medico convenzionato a contratto nel centro di medicina legale dell’Inps, come tutti i lunedì mattina. Era un pendolare, ogni fine settimana rientrava nel Messinese, a casa dei genitori. Aveva scelto la professione del padre Filippo, ex primario di Chirurgia all’ospedale di Sant’Agata.
Anche lui si era specializzato in Chirurgia generale. Per tutti era “Chicco”: ieri un ragazzo solare, oggi un medico stimato. «Non si era sposato — racconta in lacrime la cugina Maria Sberna — Il lavoro lo aveva portato a Trapani, ma appena poteva tornava a casa. Per la nostra famiglia è una tragedia immane, soprattutto per i genitori». «Siamo sconvolti — le fa eco il sindaco Bruno Mancuso — Ci uniamo al dolore dei familiari, questo triste evento ha lasciato attonita un’intera comunità».
Maniaci non andava a forte velocità e, certo, mai avrebbe potuto vedere un rischio in quei pini d’Aleppo che costeggiano il guardrail, al chilometro 174, nel tratto fra Cefalù e Campofelice di Roccella. L’ennesima tragedia in una delle autostrade più pericolose d’Italia (secondo il rapporto fra incidenti mortali e transiti) è figlia dell’incuria, della mancanza di manutenzione, di una progettazione e realizzazione approssimativa dell’opera. Solo due settimane fa, all’uscita di una galleria nello stesso tratto, un pullman e decine di auto si trovarono davanti un muro di fuoco: un incendio aveva invaso la sede stradale, alimentato dalla mancata manutenzione della vegetazione ai lati delle carreggiate.