L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle funzionalità dell’app “Sicilia Si Cura”, segnalata a tutti coloro che si sono registrati sul sito www.siciliacoronavirus.it. Su 40 mila persone, l’hanno utilizzata solamente in 14 mila. Il problema è fornire i dati sulla propria posizione e l’uso dell’app non è obbligatorio. Fabiola Cannizzaro, studentessa in Erasmus a Valencia, tornata a Palermo il 23 marzo: «Non so se l’app usi la geolocalizzazione anche quando è spenta — sorride — Immagino di sì. È un po’ inquietante: sa un po’ di braccialetto elettronico. Comunque l’ho scaricata, fra molti dubbi. Io, del resto, sto facendo una quarantena stringente, vivendo in una casa separata dai miei genitori».