Repubblica: “Emergenza Coronavirus. Palermo. I controlli «Prezzi raddoppiati». Pioggia di denunce alla Guardia di Finanza”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sugli aumenti dei prezzi nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus. In una nota farmacia di corso Calatafimi, i militari del Gruppo di Palermo hanno trovato confezioni di Amuchina vendute a 7 euro e 50, quando normalmente costano 4 euro. La titolare è scoppiata in lacrime, sostenendo che è tutta colpa del grossista, che ha aumentato i prezzi, e dunque anche lei è stata costretta a un rincaro. E’ scattata comunque una sanzione ammini-strativa, e l’indagine si sta adesso allargando alla filiera, per capire il perché di quegli aumenti di prezzo dei prodotti per l’igiene, i più ricercati di questi tempi, anche in altri negozi. Un pensionato si è invece trasformato in investigatore quando ha trovato in un negozio di corso Pisani una confezione di “Gel x Bact”, un igienizzante che esiste per davvero in commercio, ma quelle bottigliette sullo scaffale avevano una strana etichetta, che non sembrava proprio quella originale. E, infatti, era contraffatta. Per scoprirlo, è bastata una foto col telefonino e un veloce controllo su Internet, poi il pensionato ha chiamato la Guardia di finanza e ha raccontato quello che aveva scoperto. I militari sono risaliti a un commerciante di articoli per la casa di via Palmerino che aveva organizzato nel retrobottega un improvvisato laboratorio: trecento pezzi li aveva già venduti, a 2 euro e 50, altre confezioni stavano per essere portate nel negozio di corso Pisani. Ed è probabile che ci fossero anche altri distributori in città, considerata la richiesta del momento. Sono scattate le accuse di frode in commercio e di vendita con segni mendaci Segnalazioni «Voglio ringraziare i cittadini che stanno chiamando il 117 per le loro segnalazioni», dice il generale Antonio Quintavalle Cecere, il comandante provinciale della Guardia di finanza. «Siamo impegnati quotidianamente in numerosi controlli, anche per verificare che gli esercizi commerciali siano effettivamente chiusi, come disposto dal decreto del governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus». Qualcuno aveva anche iniziato a vendere mascherine a dieci euro, in un distributore di bibite e merendine sistemato all’ospedale Cervello. «Anche in questo caso la segnalazione di un cittadino si è rivelata preziosa», spiega il colonnello Alessandro Coscarelli, comandante del Gruppo di Palermo della Guardia di finanza. «Alcuni cittadini hanno anche fermato le pattuglie in strada per raccontare di situazioni vissute». E’ soprattutto il caro prezzi che preoccupa. «Un’articolo del codice penale, il 501 bis, punisce le manovre speculative sulle merci», spiega l’ufficiale. E’ prevista una multa fino a 25.800 euro.