L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle misure del governo per arginare l’emergenza Coronavirus. Un giorno, al massimo due. E poi il governo deciderà se intervenire ancora, con un’ulteriore stretta, sulle misure di distanziamento sociale per fermare la crescita dei contagi. «Sono giorni cruciali per contenere la diffusione dell’epidemia: tanti gli sforzi messi in campo ma ora, ancora di più, ognuno di noi, nessuno escluso, deve impegnarsi perché questa emergenza sanitaria possa essere superata», dice la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese che lancia un appello: «Che ognuno di noi diventi controllore di sé stesso. Anche al fine di evitare eventuali ulteriori restrizioni. Questo significa che ognuno di noi deve saper utilizzare consapevolmente quegli spazi di movimento che ora sono consentiti, evitando però stili di vita superficiali e disinvolti che mettono a rischio anche la salute dei propri cari e quelli dell’intera cittadinanza. Dalle nostre scelte individuali dipende il bene di tutti». Sul tavolo c’è innanzitutto se non la totale abolizione del permesso di attività motorie all’aperto (a cui non si vorrebbe giungere per non esasperare la cittadinanza), certamente una forte limitazione a corsette al parco e a passeggiate. Che non lasci troppo spazio a libere interpretazioni. Ma anche probabilmente la chiusura, o la limitazione alla sola mattinata, dei supermercati la domenica. Andare a fare la spesa nel weekend rischia di trasformarsi in un appuntamento per troppa gente e c’è anche la necessità di garantire il dovuto riposo ai lavoratori del settore particolarmente esposti. Sono queste le due principali misure che il governo potrebbe decidere di adottare con un nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, certamente prima del 25 marzo, scadenza al momento fissata per la chiusura dei negozi e delle attività produttive. Di certo non sarà ancora il tempo di varare un alleggerimento delle misure. La ministra dell’Interno rinnova dunque il suo appello: «Voglio richiamare il senso di responsabilità di tutti i cittadini. Restate in casa, uscite soltanto se c’è una stretta necessità di farlo». Ma ribadisce anche che i controlli saranno rigorosi. «Tra l’11 e il 17 marzo – dice Luciana Lamorgese – le forze di polizia hanno controllato più di un milione di persone e quasi 50.000 sono state le denunce per la mancata osservanza delle disposizioni sugli spostamenti varate dal governo. Le forze di polizia e i militari, che voglio ringraziare per la complessa attività svolta, hanno in primo luogo il compito di informare e aiutare i cittadini nei momenti di smarrimento e difficoltà. Ma anche di eseguire controlli rigorosi. Con il crescente numero di contagi e con la drammatica esposizione al virus soprattutto del personale sanitario, il Paese gioca una partita che deve essere vinta a tutti i costi».