Repubblica: “Emergenza Coronavirus. Ecco i furbetti di Palermo. Terapie “miracolose” e jogging in cravatta, truffe e scuse anti-virus”

L’edizione odierna de “La Repubblica” sui furbetti di Palermo che tentano di sfuggire ai controlli anti-virus. Furbetti e truffatori, come in ogni emergenza, sono comparsi anche loro, pronti a violare le regole e ad approfittarsi delle paure della gente. I primi farebbero quasi simpatia se non mettessero a rischio la salute pubblica, quando in giacca e cravatta spiegano al carabiniere che li ha fermati di essere diretti a Mondello per una corsetta. I secondi suscitano solo rabbia quando cercano di fare soldi sulla paura delle persone o quando le convincono a spendere grandi cifre per rimedi contro il coronavirus che funzionano come gli occhiali a raggi X dei giornaletti anni ‘ 70. La maggior parte dei furbetti del coronavirus vuole solo uscire all’aria aperta, tornare per qualche ora alla sua vecchia vita e per farlo inventa le scuse più improbabili quando viene beccato fuori casa dalle forze dell’ordine. Domanda del carabiniere: «Scusi, lei dove sta andando?». Risposta dell’automobilista: « A fare una corsetta in Favorita». Obiezione del militare: «Ma lei abita alla Zisa ed è vestito con giacca e cravatta». Silenzio. «Va bene scenda che procediamo con la denuncia». Nell’ultimo fine settimana quest’ultima frase è stata utilizzata ben 180 volte e ieri il trend non è diminuito con il numero dei denunciati per violazione del decreto Coronavirus che ha sfiorato quota cento. «Ci scriverò un libro, voglio raccoglierle tutte le scuse che i palermitani stanno accampando pur di non restare chiusi in casa – racconta un carabiniere sulla strada sin dal primo giorno del “ coprifuoco” – Non c’è cattiveria, solo egoismo e superficialità. Per loro sono solo due ore di libera uscita». Ci sono poi gli irriducibili, quelli che il coronavirus non lo calcolano proprio e continuano la loro vita di sempre. Lunedì sera i carabinieri della compagnia di San Lorenzo hanno sorpreso 12 persone che giocavano a carte e bevevano birra nel piazzale del lungomare di Barcarello accanto al porticciolo turistico. I dodici denunciati, quasi tutti anziani del posto in evidente stato di alterazione alcolica, hanno vivacemente protestato sostenendo di essere a distanza di sicurezza. I militari li hanno tutti denunciati per violazione delle disposizioni dell’autorità. Il primo caso di tentata truffa lo hanno scoperto i carabinieri del Nas che hanno sequestrato uno studio di fisioterapia di Palermo, che con i volantini pubblicizzava “Stop a batteri e virus” con il trattamento di fototerapia con luce infrarossa. Sono state denunciate due persone per abuso della credulità popolare e tentata truffa. L’indagine è partita dalla segnalazione di un dipendente dell’Asp di Palermo che ha trovato sul parabrezza dell’auto il volantino. Qui c’erano i numeri di telefono per prenotare il trattamento: “come scientificamente testato la terapia infrarossa agisce sulla regolarizzazione delle difese immunitarie oltre ad agire contro batteri e virus”.