L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle misure per aiutare le famiglie nel corso dell’emergenza Coronavirus. Lo Stato consegna agli italiani un assegno che potrebbe arrivare in media a 1.400 euro per far fronte all’emergenza coronavirus. Una cifra, nella media del sistema, che dovrebbe consentire di attenuare l’ansia, almeno sul piano del portafoglio, di essere bloccati in casa, di non poter lavorare, di non poter mandare i figli a scuola, di non poter andare a pagare tasse, bollette e rate del mutuo. Lo spettro maggiore è quello di trovarsi un’azienda di quelle che hanno subito il contraccolpo peggiore dalla crisi del virus. Turismo, servizi, ristorazione, manifattura orientata all’export. Un operaio o un lavoratore dipendente medio, scoperto dalla normale cassa integrazione ordinaria, che si trova ad essere messo a casa dalla ditta, potrà contare immediatamente sulla cassa integrazione in deroga che investe tutti i settori, anche quelli attualmente scoperti. Chi guarda i figli? È il problema che sta mandando in tilt le famiglie e soprattutto le mamme lavoratrici di tutta Italia. Il nostro Welfare lo strumento ce l’ha: si chiama congedo parentale, vale per le mamme e per i papà, ma in circostanze normali solo per pochi giorni. Ora scatta per un periodo, dai 10 a 15 giorni in grado di coprire l’intero arco previsto di chiusura delle scuole, fino al 3 aprile. Hai diritto a stare 10 giorni a casa e, invece di ricevere zero euro con l’aspettativa o prendere le ferie, i dieci giorni vengono pagati dallo Stato al 30 per cento dello stipendio. L’opzione alternativa al congedo parentale è il cosiddetto “bonus baby sitter”, che dovrebbe ammontare a 600 euro. Partita Iva, una vita difficile. Per la famiglia che fa conto su una piccola attività, un artigiano, un negoziante, un giovane professionista, perdere verticalmente commesse e clienti per colpa del Paese bloccato dal rischio del contagio è come perdere il lavoro per un dipendente. Così si corre ai ripari: intanto il versamento Iva di domani, lunedì, pieno di ansia ad ogni scadenza, viene differito.