Repubblica: “Embalo corre verso il successo: «Adesso tocca a me»”
“Come un attore nelle mani di un regista che fa ripetere la scena tante volte. Chissà se si sente così Carlos Apna Embalo, attaccante esterno che forse contro il Crotone ha finalmente girato la scena che piace al direttore del film. Già perché prima il suo dribbling in area, anche se un po’ confuso, e poi l’assist all’accorrente Nestorovski per il gol vittoria ha contemporaneamente riacceso le speranze salvezza del Palermo e le sue di diventare un uomo decisivo per la squadra. Tante volte in questa stagione proprio quando sembrava sul punto di ritagliarsi il suo spazio Embalo è finito in panchina. E a complicargli la vita ci si sono messi anche alcuni infortuni. Eppure la prima scena per il giocatore nato a Bissau nel novembre del 1994, sembrava già quella giusta: agosto, stadio “Barbera”, nell’area dell’Olympique Marsiglia Embalo addomestica il pallone, con un doppio passo salta in modo netto l’avversario e segna mettendo la palla in modo preciso sul palo più lontano. Applausi. Ma c’è una caviglia che gli dà fastidio e la partita successiva contro il Bari in Coppa Italia la salta proprio per infortunio. Comincia il campionato, contro il Sassuolo gioca nove minuti e poi resta in panchina a San Siro contro l’Inter. Il Palermo cambia allenatore, arriva De Zerbi ed Embalo prova la seconda scena: nella partita d’esordio del nuovo allenatore contro il Napoli gioca titolare, ma resta in campo solo il primo tempo senza riuscire a incidere. Copione simile sette giorni dopo contro il Crotone, in questo caso però parte dalla panchina e gioca tutto il secondo tempo. Il Palermo con lui in campo recupera lo svantaggio del primo tempo e la scena finalmente sembra quella giusta, ma si fa male al bicipite femorale destro e resta fuori per un mese. De Zerbi lo aspetta e lo lancia nella mischia contro l’Udinese schierandolo titolare anche nelle due partite successive contro Cagliari e Milan, ma quella scena girata contro l’Olympique ad agosto proprio non gli riesce più. Contro i friulani gioca novanta minuti, contro i sardi poco più di un’ora e contro il rossoneri esce dal campo dopo una cinquantina di minuti ancora per un problema muscolare. Nel frattempo il Palermo cambia di nuovo allenatore, arriva Corini e lui si prepara per tornare in campo. Ma per farlo deve aspettare fino al 15 gennaio per Sassuolo-Palermo. Gioca dall’inizio e lo fa per un’ora. Certo la sceneggiatura non è quella adatta a lui, visto che i rosanero di uno già sfiduciato Corini perdono 4-1 e lui gira spesso a vuoto. Sulle montagne russe rosanero arriva Diego Lopez, il copione sembra di nuovo quello adatto a lui, a Napoli dovrebbe giocare, ma alla fine Embalo resta in panchina perché non al meglio e al suo posto gioca il già ceduto Quaison. Contro il Crotone ecco finalmente l’opportunità: la parte l’ha studiata a lungo e il modo di giocare dell’allenatore uruguaiano sembra adatto alle sue caratteristiche. E lui recita come da copione: entra in area portando a spasso quattro giocatori e serve l’assist per Nestorovski. «Sono contento di essere stato chiamato in causa. Avevo voglia di giocare a di aiutare la squadra – ha detto Embalo al termine di Palermo-Crotone – sono felice per l’assist, se capiterà di segnare un gol sarò contento, ma l’importante è continuare a fare punti per la salvezza». L’obiettivo lo ha chiaro in testa. Un po’ come quando voleva arrivare a giocare in prima squadra a Palermo. I rosanero lo presero dai portoghesi del Chaves nel 2013. Nella stagione successiva prima a Carpi in B, poi a gennaio a Lecce in Lega Pro. Ma è stato il campionato in B a Brescia con Boscaglia a rilanciarlo. Adesso è disposto a girarla mille volte quella scena, l’importante è che il film sia a lieto fine.”. Questo quanto si legge su “La Repubblica”.