“Il campionato svedese è finito a novembre e Stefan Silva ha continuato ad allenarsi per farsi trovare pronto per il mercato di gennaio. E la sua sistemazione l’ha trovata proprio nella prima settimana di trattative. Chissà se nel frattempo, però, gli sono arrivate a Stoccolma le notizie su quella che sarebbe stata la sua prossima destinazione. Già, perché Maximiliano Stefan Silva Rojas, questo il nome completo dello svedese di origini cilene, appena ha saputo dell’interessamento del Palermo ha chiesto al suo amico Quaison di raccontargli di città e squadra. Ma mai avrebbe immaginato che il giorno della sua presentazione lo avrebbe trascorso a sentire domande sulla situazione dell’allenatore del Palermo, sulle possibilità di salvezza e sulla responsabilità di sentirsi la prima scelta in un ipotetico draft rosanero. «Un giocatore è un professionista – dice Silva – e sa che ha delle responsabilità verso la squadra, i tifosi, l’allenatore e i dirigenti. L’idea di essere il primo rinforzo di una squadra che deve migliorare per salvarsi non mi spaventa». Il suo connazionale Quaison deve avergli raccontato solamente gli aspetti positivi della stagione del Palermo; deve avergli parlato dell’affetto dei tifosi per un gruppo di giocatori che è in piena zona retrocessione il cui impegno non è mai stato messo in dubbio dai tifosi. E deve avergli detto che qui gli allenatori vengono sostituiti spesso e che per Palermo non è un grosso problema. L’attaccante però si ritrova in una squadra che per il suo presidente è già retrocessa, guidata da un allenatore che crede ancora nella salvezza, ma sfiduciato dal presidente Zamparini dopo la sconfitta di Empoli, e in un reparto in cui fino ad ora l’unica punta Nestorovski non ha fatto poi così male da lasciare speranza di impiego per altri al posto suo. «Mi dispiace sapere di queste notizie – dice Silva – farò del mio meglio per la squadra. Non ho notizie dirette su quello che sta succedendo nel Palermo perché sono appena arrivato. Sono cose che nel calcio possono succedere. Non so parlare del clima che c’è nello spogliatoio perché sono nuovo. Ma mi sono subito trovato bene». Ha scelto la maglia numero 9 che in rosanero prima di lui è stata indossata da Paulo Dybala. «L’ho fatto in onore del brasiliano Ronaldo – dice – è il mio idolo. Giocare in serie A, nello stesso campionato in cui ha giocato il fenomeno, era il mio sogno. Nel Palermo spero di ripercorrere le tappe di tanti giocatori che negli anni sono passati da qui e sono andati a giocare nelle squadre più importanti d’Europa. Voglio dimostrare che posso stare in serie A». Altri tempi: il problema è che è la squadra in cui è arrivato a doverlo dimostrare. Anche con i suoi gol sperando possano veramente servire“. Questo quanto riporta l’edizione di oggi de “La Repubblica”.