Repubblica: “Due perle nel deserto, Brunori si sblocca ma i rosa restano in panne”
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sui due gol di Brunori contro il Parma, definendole “due perle nel deserto”.
Predicatore nel deserto. Dal terzo minuto della grande beffa del “Tardini” questa metafora è entrata nella testa di ogni tifoso del Palermo. Non solo per i quasi duemila che erano a Parma e potranno raccontare di avere visto dal vivo il pallonetto da 40 metri e il destro a giro di Matteo Brunori, ma anche per tutti quelli che seguono da casa il periodo nero dei rosanero.
Perché la squadra di Eugenio Corini, senza le due prodezze del capitano tornato al gol dopo un lungo digiuno, avrebbe avuto molti più problemi contro un Parma che sul piano del gioco ha dominato dall’inizio alla fine. Così la doppietta del bomber italo-brasiliano, che con i tre gol a Venezia, si è conquistato il titolo castigatore delle grandi, resta un diamante nel deserto. Il Palermo, a cui il 3-3 sta strettissimo solo perché era in vantaggio di due gol fino al novantesimo, senza le due grandi reti inventate dal nulla da Brunori, ha giocato un’altra partita in linea con il periodo nero che va avanti ormai da quasi due mesi.
L’unica nota positiva è che il suo bomber si è svegliato da una crisi non certo attribuibile solo al suo momento no, ma al fatto la squadra sinora non è stata in grado di valorizzare le sue caratteristiche. Brunori, che l’anno scorso aveva segnato 17 reti, per struttura fisica e qualità tecniche, è un attaccante di movimento che va servito in profondità e che si esalta quando cerca il pallone fuori dall’area. Ma non è un pivot da area di rigore da servire con gli spioventi, oppure un uomo di sponda, spalle alla porta. Eppure, negli schemi del Palermo di Corini spesso il numero nove è stato cercato in questo modo dai compagni. Non è un caso che il Palermo continui ad essere una delle squadre che crossa di più verso l’area di rigore avversaria. Resta però il fatto che anche il capitano deve riuscire a vincere un blocco davanti al “Barbera”