Repubblica: “Donadoni: «Il Palermo ha una chance unica per la salvezza. Da Costa o Mirante? Vi spiego…»”

“Nello spazio di una mattinata, alla vigilia del delicato Bologna-Palermo odierno al cospetto del patron, Roberto Donadoni aveva fatto intravedere un modello di squadra che molti manager d’azienda si sognerebbero di applicare: «Il portiere? Decideranno Da Costa e Mirante, insieme». Quasi un’autogestione, essendo i due «ottimi professionisti, e colleghi come mai se ne vedono nel calcio». S’immaginava dunque un lieto consesso a bordo campo, fra titolare e vice: “Gioco io? No, gioca pure tu”, e altre cortesie simili. Alla fine ha però prevalso la prudenza e nessuno se l’è sentita di rischiare subito un portiere, Antonio Mirante, fermo da ottanta giorni per un guaio al cuore appena risolto. L’idoneità medica c’era, il buon senso ha imposto di aspettare almeno domenica prossima. Giocherà Da Costa, dunque, con il collega nemmeno convocato, in attesa di dargli la dovuta accoglienza con l’Atalanta, sempre al Dall’Ara. Quanto ad oggi, il Bologna proverà a vincere dopo due mesi esatti di tentativi falliti. L’avversario, lo suggeriva Donadoni, è di quelli all’ultima spiaggia: «Per il Palermo è un’occasione unica per riavvicinarsi alle speranze di salvezza», perché i suoi sei punti, con altrettante sconfitte casalinghe, sembrano adesso il marchio della predestinazione. «Anche noi però – osservava il tecnico – siamo partiti bene e abbiamo rallentato. Lo dicevo, io, che non sarebbe stato sempre tutto positivo. Bisognava prepararsi anche a periodi come questi, in cui raccogliamo meno di quanto meritiamo. Ma più per colpa nostra, che per meriti altrui. Ora è tempo di smettere di fare regali agli avversari». Immolati al sanatorio, non si vedranno Verdi, Helander e Di Francesco, detto di Mirante ancora in tribuna e di Morleo non pervenuto. Maietta, Sadiq e Krejci – per un arcobaleno di malanni che va dalla distorsione alla febbre – sono stati arruolati per un soffio. In panchina farà il suo debutto il diciottenne nigeriano Orji Okonkwo, campione del mondo under 17, preso in estate direttamente da Abuja. Non a questo attaccante imberbe, ma al solito Mattia Destro, ovviamente, si chiede di sbloccare l’avanguardia spuntata. «Quando Saputo l’ha visto – rivelava Donadoni – ha notato che è migliorato pure nella silhouette. Segno che il lavoro di queste settimane ha reso bene». Nel 4-3-3 di oggi, dovrà aiutare un fresco febbricitante (Krejci) e un giocatore quasi mai utilizzato (Rizzo). Ma di cambiare modulo per problemi di organico, Donadoni non ha mai seriamente pensato. «Siamo stati molto sfortunati – concludeva -, ora però non possiamo piangerci addosso. I guai fisici sono fastidiosi, ma ho altri giocatori validi per portare a casa partite e punti. Non ci sono scuse». Lo chiedono oggi più di 22.000 tifosi, effetto della curva San Luca a prezzi popolari, come avveniva un tempo: sarà il record stagionale di presenze. E anche questo può sembrare consolatorio, agli occhi di un patron che sul nuovo stadio vede ancora buio pesto”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.