“Strano il calcio che mischia i destini dei suoi attori. Che incrocia destini e dà vita a incontri che, a bocce ferme, potrebbero essere frutto di uno scherzo. Prendete, ad esempio, l’allenatore del Bologna Roberto Donadoni. Chissà se avrebbe mai immaginato che quindici anni dopo avrebbe ritrovato sulla sua strada Roberto De Zerbi e, soprattutto, che lo avrebbe ritrovato nelle vesti di collega, anche lui di allenatore. Sì perché Donadoni e De Zerbi si sono incontrati per la prima volta nel 2001. Primo capitolo di una storia che vede i due protagonisti starsi sonoramente antipatici. Allora Donadoni era al suo primo anno di panchina mentre De Zerbi era in una delle tante società nelle quali il Milano lo aveva mandato in prestito per, come si suol dire, farsi le ossa. Tutto accade a Lecco dove Donadoni resta in sella sino a dicembre prima di essere esonerato, sostituito da Scanziani e successivamente richiamato in panchina. A Donadoni bastò poco per decidere che De Zerbi non faceva al caso suo e di accantonarlo prima di metterlo sul mercato. Per quello che sarebbe diventato l’allenatore del Palermo solo sette presenze prima del passaggio al Foggia. A guardare bene, con il suo ostracismo, Donadoni fece un favore a De Zerbi che a Foggia segnò diciotto gol in due anni e mezzo e a Foggi gettò le basi per quella che sarebbe stata la
sua carriera di allenatore iniziata proprio in Puglia. Ma siccome il calcio si diverte con i destini dei suoi protagonisti, Donadoni e De Zerbi si ritrovarono insieme una seconda volta. Questa volta a Napoli nel 2009, in serie A. Anche in quella occasione, la scintilla tra il bergamasco Donadoni e il bresciano De Zerbi non scoccò mai. Il tecnico arriva a marzo in sostituzione di Edy Reja. A febbraio dell’anno dopo il fantasista viene ceduto essendo finito ormai ai margini della prima squadra. Questa volta De Zerbi va addirittura oltre confine, nel Cluj in Romania. Anche questa volta, però, la separazione fu per il Roberto oggi al Palermo una benedizione. De Zerbi in Romania conquista campionato e coppa nazionale. Gioca e segna anche in Champions League e chiude di fatto su di un palcoscenico internazionale la carriera da calciatore prima d’intraprendere quella di allenatore. Domenica al “Dall’Ara”, il terzo atto della storia di non amore tra i due. Una cosa è certa, Donadoni non potrà mandare De Zerbi in panchina perché in panchina De Zerbi ci sarà già. Su quella della squadra avversaria, pronto a prendersi la rivincita quindici anni dopo.”. Questo quanto si legge sull’edizione odierna de “La Repubblica”.