L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sul Palermo affondato dall’Ascoli.
Alla trentaduesima partita il “Barbera cade. L’Ascoli passa per 3 a 2 e mette fine all’imbattibilità dello stadio palermitano. Una sconfitta maturata soprattutto per una prova da incubo del reparto difensivo rosanero che ha dato il via libera a uno scatenato Gondo, autore di una tripletta che ha affossato un Palermo dai due volti: quello del primo tempo e quello dopo il settimo della ripresa quando Corini ha mandato dentro i nuovi arrivati.
Inizialmente il tecnico rosanero si era affidato all’ossatura della squadra che aveva sin qui conquistato quattro punti, ma non aveva fatto i conti con la giornata da dimenticare di tutto il reparto difensivo in grande difficoltà contro l’unica punta schierata da Bucchi, tecnico che lo scorso anno allenava la Triestina, che si è preso la sua personale rivincita. E dire che tre calci d’angolo in una manciata di secondi dopo
appena due minuti di gioco erano stati il biglietto da visita del Palermo che, così come capitato nell’altra partita casalinga contro il Perugia, parte subito all’attacco. Un errore collettivo della difesa rosa su calcio d’angolo dell’Ascoli è il trailer di quello che la retroguardia rosanero farà vedere nel corso della gara.