L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni di Sandro Dieli, attore regista e gran tifoso del Palermo, ai quali ha dedicato una serie di racconti con dei podcast, per i 120 anni del club e dell’inaugurazione del museo del Palermo:
«Sembra quasi che la pandemia sia una metafora perfetta della crisi del calcio siciliano. Com’è triste il derby in serie C, con gli spalti vuoti e la Sicilia chiusa. Questa partita è sentitissima, ma è una sana rivalità che fa parte del calcio e della storia dell’Isola, è un peccato che si giochi così».
«Una partita triste, con gli spalti vuoti, le voci dei giocatori che echeggiano per il campo, come nelle partitelle quando eri ragazzino. E fuori c’è la pandemia, che per la Sicilia del calcio è anche la metafora della decadenza e del destino altalenante delle sue società. Sette anni fa Palermo e Catania erano in A, qualche anno prima c’era pure il Messina. Adesso, dopo anni di gestioni scellerate, entrambe si stanno rialzando. Il Palermo con una società seria, che sta ricostruendo un progetto a cui serve tempo».
«Il calcio è la metafora anche di questo tipo di rivalità, per lo più sana, tra due Sicilie diverse. Tra Palermo che risente del suo essere capitale e Catania, città più attenta all’imprenditoria. Ho molto amici catanesi e quando c’è il derby, all’inizio, non parliamo e quasi ci guardiamo male. Poi finisce tutto con un abbraccio».