Repubblica: “Diamanti: «A Bologna sfida speciale per me. Dobbiamo imparare a giocare senza paura»”

“Nel Palermo sono solo in tre i giocatori nati nella prima metà degli anni Ottanta: Gazzi, Vitiello e Diamanti, tutti e tre classe 1983. Vitiello e Diamanti sono anche i capitani della squadra, il primo praticamente non giocatore, il secondo porta materialmente la fascia al braccio. Nelle ultime due partite, però, Diamanti è partito dalla panchina. Contro il Cagliari ha dato il via all’azione del gol, contro il Milan ha realizzato l’assist per il momentaneo pareggio. Alessandro Diamanti, recentemente Zamparini ha detto che il suo impiego va centellinato. Come sta? «Mi sento molto bene. Mi alleno sempre con grande voglia, con professionalità ed entusiasmo. Sono sempre pronto per giocare novanta minuti, poi però decide l’allenatore sul mio impiego. Sono a completa disposizione di De Zerbi, credo nel suo lavoro così come tutta la squadra». Tutti voi giocatori parlate bene di De Zerbi. Cos’è che vi ha colpito così tanto? «È uno che vive per il suo lavoro ventiquattrore su ventiquattro con entusiasmo e passione. Ne ho visti tanti di allenatori, ma come lui non ce ne sono molti. Dice in faccia sempre quello che pensa e non fa tanti giri di parole. Cura i dettagli e trasmette la sensazione che può fare crescere ogni singolo giocatore allenamento dopo allenamento. Ci ha conquistato con il lavoro». Che presidente è Zamparini? «Devo dire che non abbiamo avuto molte occasioni per parlare. Ci siamo visti di sfuggita quando è capitato che parlasse alla squadra. La verità è che non ho avuto ancora modo di conoscerlo bene, penso che ci sia stima reciproca». Incassate complimenti per il modo in cui cercate di giocare, ma pochissimi punti. È il caso di cominciare a preoccuparsi? «La preoccupazione deve dare maggiore concentrazione. Facciamo piccoli errori che ci costano le partite. Non parlo di situazioni difensive o dei singoli, ma ogni errore che commettiamo lo paghiamo sempre. Anche il più piccolo. Di momenti così in carriera ne ho già passati e fino ad ora a fine stagione è sempre andata bene. Dobbiamo riuscire ad avere anche la domenica in partita la stessa intensità delle sedute di allenamento. Giocare senza paura di sbagliare». Alla ripresa giocherete contro il Bologna. Ha qualche conto in sospeso? «Sarà una partita speciale, tornare al Dall’Ara mi emoziona. Ma non ho altro da aggiungere. Sono una persona felice, non mi interessa né alimentare polemiche, né aiutarvi a fare i titoli». Da domani lavorerete in ritiro e nel frattempo continuate a perdere giocatori per infortunio. È un momento sfortunato? «La sfiga non esiste. Gli infortuni fanno parte dei rischi del mestiere. Quanto al ritiro dobbiamo essere bravi soprattutto a fare la valigia e a portarci i giacconi: siamo abituati ai venti gradi, mentre a Coccaglio fa freddino».”. Questo quanto riportato da “La Repubblica”.