Repubblica: “De Zerbi confermato, ecco perché Zamparini ha fatto marcia indietro”
“Ma dov’è finito lo Zamparini mangia allenatori di un tempo? Il presidente che esonerava il suo tecnico prima ancora dell’inizio del campionato (Pioli), che cacciava il mister dopo una vittoria (Iachini), che in una sola stagione cambiava guida tecnica decine di volte. A prescindere da ogni facile ironia la domanda è lecita perché Roberto De Zerbi, nonostante le sette sconfitte di fila, è stata confermato sulla panchina del Palermo. E dire che ieri sera la sua sorte sembrava segnata. Zamparini che avvia le consultazioni, che addirittura dà appuntamento a Ballardini e a Corini per un casting nella sua villa di Aiello del Friuli, che rimanda ogni decisione prendendosi la classica notte di riflessione. Ma questa volta, il dormirci sopra non ha portato all’epilogo che sembrava scontato e invece, a sorpresa, Zamparini ha annunciato con un comunicato ufficiale che si va avanti con De Zerbi. Un comunicato nel quale Zamparini, oltre ad annunciare che con «l’arrivo di nuovi capitali resterà in società sino a quando in un futuro non lontano il Palermo non tornerà in Europa», ammette le proprie colpe per non avere sostituito degnamente i giocatori ceduti e si appella anche ai tanti infortuni che hanno falcidiato la squadra in questa prima parte della stagione. «Cercheremo con estrema determinazione di uscire da questa situazione insieme a De Zerbi – scrive Zamparini – poiché credo che soluzioni diverse non porterebbero risultati più positivi. Ho comunicato, viste le notizie uscite sulla stampa odierna, questa mia volontà al nostro allenatore». Ecco, in questa frase estrapolata dal comunicato del presidente, c’è gran parte della verità sulla vicenda che ha portato alla conferma di De Zerbi. Perché è vero che Zamparini è stato fortemente tentato di cambiare guida tecnica, ma è altrettanto vero che non è riuscito a trovare il successore ideale di De Zerbi. Già ben prima della gara con la Lazio, Zamparini aveva fatto un sondaggio con Reja e Mandorlini e aveva ricevuto due secchi no. Altrettanto è capitato nella settimana che ha preceduto la gara con i laziali quando il presidente ha incontrato per due volte De Biasi. Anche in questo caso, l’allenatore della nazionale albanese, non se l’è sentita di prendere in mano il Palermo ultimo in classifica. Restavano Ballardini e Corini. Con il primo, però, Zamparini non si è lasciato bene e inoltre Ballardini avrebbe voluto un biennale. Su Corini, che riscuoteva il favore della piazza, Zamparini ha invece deciso di soprassedere. Ma c’è un altro aspetto non secondario che ha portato alla marcia indietro del presidente. Zamparini non ha gradito le anticipazioni venite fuori su siti e giornali delle sue telefonate ai candidati e degli incontri che avrebbe dovuto avere per la scelta definitiva. Un altro motivo, certamente non secondario, è il contratto di De Zerbi. Il tecnico ha un biennale da 500 mila euro a stagione con altri 500 mila euro fissati nell’ormai celeberrima clausola anti esonero. Il tempo delle vacche grasse al Palermo è finito da tempo e Zamparini non è più nelle condizioni economiche di esonerare un allenatore a cuor leggero come in passato quando aveva tre tecnici a libro paga. E così ha deciso di andare avanti con De Zerbi nel quale, comunque, il presidente ha sempre creduto pur non condividendone alcune scelte e soluzioni tattiche. Avanti con De Zerbi perché, Zamparini per primo, sa bene che la squadra che ha dato in mano al tecnico è una formazione che rispecchia l’ultimo posto che oggi il Palermo occupa in classifica. De Zerbi, che certamente ha anche lui delle colpe, ha però il vantaggio di conoscere il gruppo e di essere al corrente di pregi e difetti di ognuno dei giocatori. Un lavoro che, forse Ballardini a parte, chiunque fosse arrivato avrebbe dovuto cominciare daccapo. E di tempo il Palermo non è ha. Non solo perché domani torna in campo in Coppa Italia contro lo Spezia, ma soprattutto perché la squadra non può più perdere terreno se vuole arrivare al mercato di gennaio nelle condizioni di potere ancora dire qualcosa e di evitare una retrocessione che oggi sembra l’epilogo più scontato di questa sciagurata stagione“. Questo quanto si legge nell’edizione odierna de “La Repubblica”.