“Magari ci fosse ancora Zamparini”. Ma per l’affare del secolo…
L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma sulle ultime dichiarazioni di Daniela De Angeli, proprietaria delle quote del club rosanero. La storica collaboratrice di Zamparini ha un modo diverso di vedere le cose, rispetto a tifosi e procura: «Se io fossi un tifoso – dice intervistata da Trm – anziché pensare o temere che Zamparini c’entri ancora qualcosa, me lo augurerei. Se fosse così non ci troveremmo in questa situazione. Zamparini non ha mai esposto la società al rischio penalizzazione per ritardato pagamento degli stipendi e ancora meno al rischio di non essere iscritta al campionato. Se è intervenuto con il pagamento degli stipendi è perché una eventuale penalizzazione avrebbe in qualche modo compromesso il cammino verso la serie A, quindi il bene della società in questo momento coincide con il bene di Zamparini». La procura sospetta che la gestione Zamparini abbia provocato questa situazione societaria. In via di valutazione, l’ipotesi di un’amministrazione straordinaria a promozione acquisita per evitare il ripetersi di certe pratiche di gestione. Il ripianamento del deficit dovrà essere effettuato entro il 24 giugno attraverso tre possibilità: versamenti in conto futuro aumento di capitale; aumento di capitale integralmente sottoscritto e versato e da effettuarsi esclusivamente in denaro; finanziamenti postergati ed infruttiferi dei soci. L’inosservanza dei termini costituisce illecito disciplinare ed è sanzionata con la penalizzazione di un punto in classifica da scontare nel campionato 2019/2020. «Il 15 maggio – dice Daniela De Angeli – dovranno essere presentate le liquidazioni Iva, non ancora le quietanze di pagamento, per quelle avremo tempo fino al 24 giugno. Entro il 31 maggio produrremo la documentazione relativa agli indici di liquidità e di patrimonializzazione e nel caso di insufficienza dei parametri avremo tempo sempre fino al 24 giugno per ripianare la carenza finanziaria. Posto che il nostro primo obiettivo è quello della cessione della società, con la conseguente immissione di capitali freschi da parte dei potenziali acquirenti, l’eventuale carenza finanziaria al momento non ci preoccupa». All’orizzonte c’è una nuova cessione al costo di 10 euro. «Io ho acquistato la società a 10 euro con l’accollo dei debiti – dice Daniela De Angeli – e così ho intenzione di venderla. L’affare sta nel comprare una società che è quasi in serie A ad un prezzo relativamente basso per le potenzialità che ha». C’è un altro modo di vedere le cose, quello di chi deve comprare e che non coincide con chi deve vendere. Infatti, non si spiega perché non ci sia nessuno pronto a sfruttare l’affare del secolo, acquistando il club rosanero.