Come riportato oggi da Repubblica, Dazn e Sky stanno intensificando la loro battaglia contro lo streaming illegale, prendendo di mira non solo gli organizzatori delle reti clandestine ma anche gli utenti finali, i cosiddetti “abbonati fuorilegge”.
Dazn, in qualità di parte lesa, si costituirà parte civile nel processo penale che scaturirà dall’inchiesta della Procura di Catania sull’operazione “Taken Down”. L’obiettivo è ottenere risarcimenti dai pirati che gestivano il sistema illegale e, se possibile, anche dai singoli utenti che hanno usufruito del servizio attraverso dispositivi come il “pezzotto” o app illecite.
Il pressing sui magistrati e le multe
La strategia di Dazn è duplice: da un lato, ottenere dai magistrati catanesi i nomi degli utenti coinvolti, per procedere legalmente contro un campione rappresentativo; dall’altro, indurre la Guardia di Finanza a comminare le multe previste dalla legge agli abbonati illegali.
Se si passasse a questa fase operativa, le sanzioni rappresenterebbero un “colpo di cannone” contro l’impunità percepita da chi usufruisce di contenuti senza autorizzazione. Le multe potrebbero variare da un minimo di 150 euro a un massimo di 5.000 euro.
Un danno colossale e un messaggio chiaro
Secondo l’AgCom, in Italia ci sono circa 2,2 milioni di utenti coinvolti nel sistema di streaming illegale, pari al 10% dei 22 milioni in Europa individuati dalla Procura di Catania. Comminando l’ammenda minima a tutti, lo Stato potrebbe incassare 330 milioni di euro, mentre il tetto massimo porterebbe la cifra fino a 11 miliardi.
Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, sottolinea la gravità del fenomeno: «Rubare una partita è grave quanto qualsiasi altro furto». Il ministro Andrea Abodi definisce il pagamento del “pezzotto” una forma di «complicità con l’economia criminale».
Un precedente importante
Se Dazn e Sky riusciranno a ottenere i nomi e a procedere con sanzioni o risarcimenti, si tratterebbe di un precedente significativo nella lotta contro la pirateria. Il messaggio è chiaro: anche gli utenti finali devono assumersi la responsabilità del loro comportamento, con conseguenze legali e finanziarie.
La stretta contro la pirateria è supportata da tutte le principali parti interessate, dall’AgCom alle pay-tv, e rappresenta una battaglia cruciale per proteggere l’industria audiovisiva e il sistema calcio.