L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni del regista sportivo Popi Bonnici:
«Ho lavorato a Tele+, a Mediaset. Vi siete dimenticati i periodi delle prime parabole sui terrazzi? Migliaia di telefonate di lamentele. È tutto normale, stiamo solo patendo un cambio di tecnologia. Non possiamo certo accettare un passo indietro sulla qualità. Ma migliorerà. Oggi Dazn patisce l’infrastruttura povera del Paese. Per spiegarlo in parole semplici: manda il segnale a un server principale che, a sua volta, lo invia a una serie di server locali. Disponibilità e intervento di Tim possono cambiare la situazione. In sintesi: esiste la possibilità che la qualità migliori. Quando, non lo so».
«Il buffering non è accettabile. Si può capire che la qualità sia inferiore alle aspettative, comprendere i problemi di assestamento, ma la rotellina no». Diciamo che molto dipende anche dal segnale del posto dove una persona si trova: a me nel fine settimana è andata bene. Però non è più un evento in diretta. È una diretta relativa. Può esserlo se restiamo soli in un mondo senza disturbi esterni. L’evento è molto ritardato: chat, whatsapp, applicazioni arrivano prima. E le nuove generazioni andranno oltre: non vogliono più i momenti morti, non hanno tempo da perdere. Un giorno magari si arriverà a una diretta ritardata e segmentata, con i momenti clou dell’evento».